Ascoli Piceno, 05 January, 2017 / 2:00 PM
Gianna Jessen, la donna nata viva da un aborto in una clinica di Planned Parenthood negli USA, ha terminato il suo viaggio in Italia, organizzato dai movimenti a favore della vita; una tappa del tour, partito da Como e terminato ad Ascoli Piceno, è stata la basilica di Loreto, dove erano presenti circa 700 persone. Gianna Jessen è diventata il personaggio simbolo del movimento pro-life negli Stati Uniti e la sua vicenda personale ha ispirato il film ‘October Baby’, definito dal New York Times di una ‘bruttezza rara’.
Nonostante ciò la pellicola, rifiutata da Hollywood e dalle grandi produzioni, in poche settimana aveva già incassato 3.000.000 di dollari nelle sale statunitensi.
La storia - raccontata dal vivo dalla stessa Gianna - è semplice e profuma di miracolo: 39 anni fa, Gianna nasce viva in una clinica per aborti legata all’associazione Planned Parenthood; sua madre, allora diciassettenne e al settimo mese di gravidanza, era stata consigliata ad abortire tramite l’aborto salino che consiste nell’iniettare nell’utero una soluzione salina che corrode il feto e lo porta alla morte entro 24 ore.
A dispetto dei piani umani, Gianna vede la luce così come deciso dai progetti della Provvidenza: la tecnica dell’aborto salino non funziona e la neonata nasce viva dopo 18 ore, sebbene la mancanza d’ossigeno all’interno dell’utero le abbia provocato una paralisi cerebrale e muscolare.
Tuttavia Gianna impara a camminare con tutore all’età di tre anni; a 20 anni riesce a camminare senza tutore fino a correre nel 2006 la maratona di New York per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’aborto.
Infatti quando è nata il medico abortista che doveva firmare la sua morte non era di turno e un’infermiera poté chiamare un’ambulanza per portarla in un ospedale in grado di salvarla.
“In America – ha spiegato Gianna Jenssen - si può abortire fino al giorno del parto, anzi anche durante il parto: praticano un taglio nella parte posteriore del collo del bambino, ecco, proprio qui, e aspirano il cervello”.
Le parole più sorprendenti sono state quelle conclusive, rivolte ai giovani: “Quasi tutte le persone si adeguano a un amore mediocre, moltissimi giovani non cercano un amore vero. Ascoltatemi: voi ragazzi siete fatti per cose grandiose, non per una vita passiva. E voi, ragazze, fatevi cercare, noi siamo fatte per essere adorate, dovete farvi trattare bene e farvi offrire le cene, ma non una cena qualunque, una buona cena! Cercate di non avere la tendenza a controllare tutto e, se avete avuto un cattivo rapporto con il padre, è meglio non cominciare una relazione: dovete prima guarire”.
E ancora: “Ragazzi, se avete avuto un padre che non vi ha mostrato come deve essere un vero uomo, correte da Gesù e chiedete a Lui come esserlo, ricordatevi che non siete fatti per usare una donna e poi andarvene via, non per essere attaccati alla pornografia, voi siete creati per fare e per vincere. L’uomo deve avere l’avidità di essere un buon uomo e far sentire la donna protetta”.
Gianna Jenssen ha inoltre fatto sapere di aver perdonato la madre biologica, perché il suo dolore si è trasformato in speranza, la sua rabbia in desiderio di realizzare una missione che si sta rivelando la vocazione della sua vita.
“Mentre parlavo a una serata come questa si è alzata e mi ha detto: Io sono tua madre. Le ho risposto: sono cristiana e ti perdono. Con enorme rabbia mi ha gridato: Non voglio il tuo perdono. Le ho ripetuto, prima di andarmene: io ti perdono ma non ti permetterò mai più di parlarmi con questo tono”. Poi ha rivendicato i suoi diritti di ‘concepita’: “Se l’aborto è una questione di diritti della donna dov’erano i miei? Non c’è nessuna femminista che protesta perché i miei diritti sono stati violati e la vita è stata soffocata nel nome dei diritti delle donne?”
Madre Teresa di Calcutta, in merito alla testimonianza di vita di Gianna Jessen, disse: “Dio sta usando Gianna per ricordare al mondo che ogni essere umano è prezioso per Lui. È bello vedere la forza dell’amore di Gesù che Egli ha riversato nel suo cuore. La mia preghiera per Gianna, e per tutti quelli che la ascoltano, è che il messaggio dell’amore di Dio ponga fine all’aborto con il potere dell’amore”. Ed ha gridato con la sua forza il valore della vita, di ogni vita: “Oggi, un bambino è un bambino, quando fa comodo. E’ un tessuto o qualcos’altro quando non è il momento giusto. La cosa migliore che posso farvi vedere per difendere la vita è la mia vita. E’ stata un grande dono. Uccidere non è la risposta a nessuna domanda o situazione. L’aborto è moralmente sbagliato… Tutta la vita ha valore. Tutta la vita è un dono del nostro Creatore. Dobbiamo ricevere e conservare i doni che ci sono dati. Dobbiamo onorare il diritto alla vita. Quando le libertà di un gruppo di cittadini indifesi sono violate, come per i nascituri, i neonati, i disabili e i cosiddetti ‘imperfetti’, capiamo che le nostre libertà come nazione e individui sono in grande pericolo”. Eppoi ha lanciato un appello alle donne ed agli uomini: “Avete una grande opportunità, mi rivolgo agli uomini presenti. C’è un’interessante battaglia tra il bene e il male. Voi da quale parte state? Quale tipo di uomini volete essere? Voi siete fatti per cose grandi; non siete fatti per stare seduti passivamente. Siete fatti per alzarvi ed essere uomini. Siete fatti per difendere donne e bambini, non per farvi da parte e voltare la testa, quando sapete che è in corso un omicidio. Non siete fatti per usare una donna e poi abbandonarla. Siete fatti per essere gentili, grandi, aggraziati, forti, per prendere posizione. Ascoltatemi: io sono stufa di fare il vostro lavoro. Donne, voi non siete fatte per essere abusate, per stare lì ed ignorare il vostro valore. Meritate che si combatta per voi, sempre”.
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA