Città del Vaticano , 23 December, 2016 / 11:00 AM
Papa Francesco il 21 Dicembre ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i decreti riguardanti 8 cause di canonizzazione. Tra questi, si trova il decreto sull’eroicità delle virtù di Isidoro Zorzano (1902-1943), un ingegnere che entrò a far parte dell’Opus Dei nel 1930.
Quando è stata resa nota la notizia dalla Santa Sede, Mons. Fernando Ocáriz, vicario ausiliare e generale dell’Opus Dei, che è a guida della prelatura dopo la morte del prelato Monsignor Javier Echevarría, ha commentato: “È un momento di particolare gioia e di gratitudine verso Papa Francesco, che arriva proprio mentre nella prelatura dell’Opus Dei proviamo un sentimento di dolore per la perdita del nostro carissimo prelato”.
Ha inoltre aggiunto: “Isidoro Zorzano è stato un esempio di laboriosità e di spirito di servizio nel lavoro professionale, di senso di giustizia sociale — che si esprimeva nella disponibilità e nel rispetto verso i suoi colleghi — di amore per l’Eucaristia, di grande fede in Dio e di sensibilità verso gli indigenti. Unito a tutti i fedeli e agli amici della prelatura, e ai molti devoti di Isidoro, chiedo al Signore che il suo esempio ci serva per crescere in questi aspetti così importanti nella vita di un cristiano e per essere buoni figli della Chiesa”.
In un’intervista, il postulatore della causa, Monsignor José Luis Gutiérrez, mette in risalto la lealtà di Isidoro e lo propone come modello per i lavoratori. Indica che la fama di santità di Isidoro è molto diffusa — gli sono pervenute più di 5.000 relazioni di favori attribuiti alla sua intercessione — e invita ad approfittare di questo nuovo passo verso la sua beatificazione, per chiedere favori e miracoli a Dio per mezzo di Isidoro.
Isidoro Zorzano nacque a Buenos Aires il 13 settembre 1902. Tre anni dopo la famiglia emigrò in Spagna e si stabilì a Logroño. Durante la scuola secondaria fece amicizia con Josemaría Escrivá il quale gli spiegò il messaggio dell’Opus Dei: cercare la santità e fare apostolato attraverso il lavoro professionale e il compimento dei lavori ordinari. Isidoro comprese che quel panorama corrispondeva alle sue aspirazioni e decise di entrare nell’Opus Dei. Intensificò la vita di orazione, si alzava presto per partecipare alla Messa e ricevere la Comunione, e collaborava con opere assistenziali. Era conosciuto per il suo senso della giustizia, il suo spirito di servizio e la sua attenzione verso coloro che lavoravano alle sue dipendenze.
Durante la guerra civile spagnola fu d’aiuto per molti, procurando generi di prima necessità e cibo, e offrendo sostegno spirituale. San Josemaría lo nominò amministratore delle opere di apostolato dell’Opus Dei: svolse questo incarico con disponibilità, umiltà e senza perdere la pace di fronte alle difficoltà economiche. Isidoro meditava frequentemente la vita di Cristo, si rivolgeva alla Madonna con affetto filiale, manifestava il suo amore per Dio con il servizio agli altri e la cura dei piccoli particolari. All’inizio del 1943 gli diagnosticarono un linfogranuloma maligno. Sopportò la dolorosa malattia con fortezza e abbandono alla volontà di Dio. Morì in fama di santità il 15 luglio di quello stesso anno. Nel 2009 i suoi resti mortali furono deposti nella parrocchia di Sant’Alberto Magno di Madrid, dove riposano attualmente.
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