Roma, 27 December, 2016 / 4:00 PM
Sono 40 i Paesi esteri e 13 le regioni italiane dei 150 presepi esposti alla Mostra “100 Presepi”. Questi i numeri dell’Esposizione Internazionale che si svolge a Roma nelle suggestive Sale del Bramante in Piazza del Popolo e che rimarrà aperta fino all’8 gennaio 2017 dalle ore 10,00 alle 20,00 anche festivi ( compreso Natale, S. Stefano ,Capodanno e Epifania). Camminando attraverso le Sale del Bramante il visitatore potrà fare un ideale viaggio nel mondo e scoprire cultura, tradizioni e folklore dei vari territori, siano essi regioni italiane o Paesi esteri.
Vari i materiali utilizzati, da quelli tradizionali a quelli offerti dalla natura e del viver comune, per realizzare manufatti che incantano grandi e piccini per l’abilità della realizzazione. Tutti rimangono affascinati davanti al presepe scenografico stile napoletano, ricco di minuterie come il banco del pesce e della frutta, con l’osteria, le donne nei lavori domestici e con 50 pastori con abiti cuciti con stoffe provenienti dalle Seterie di San Leucio, volto e arti in terracotta e occhi in vetro.
Poi i presepi pugliesi in cartapesta dai colori caldi che l’abile mano dell’artista ha reso naturali, quasi vivi. I presepi in terracotta provenienti da Caltagirone, località che ha un’ampia produzione artigianale. Non manca poi la fantasia: presepi con bicchieri di plastica, con ventagli, con materiale elettrico della miniera di Serbariu, con 45 Kg di pasta alimentare e riso, con biscotti, cioccolata, caramelle; poi i presepi in miniatura in un guscio di noce, in una vongola.
Le opere presepiali provenienti dai vari Paesi del mondo sono di grande interesse: la ceramica Lenca del presepe dell’Honduras ci racconta una tradizione tramandata da generazioni: argilla lavorata esclusivamente dalle donne del gruppo etnico Lenca, che prima di lavorare l’argilla , in segno di rispetto per la natura, onorano la Madre Terra con una cerimonia dove offrono corone di fiori; la “tagua” ossia i semi di palma dei boschi tropicali del Pacifico, duri e bianchi come l’avorio, è il prodotto usato nel presepe del Panama; i rami di bambù, che si piegano dolcemente, del presepe della Cina Taiwan, rappresentano l’umiltà; i personaggi del presepe della Chiesa di Svezia con fili d’acciaio; i crini di cavallo, dipinti a mano, sono il materiale del presepe del Cile; il presepe proveniente dall’Iraq che l’artista vuole modernizzare inserendolo in un vecchio monitor dove all’interno c’è tutta la sofferenza che l’autore ha nel suo cuore, una raffigurazione della Natività quasi incompiuta, plasmata appena dai colori grigi; poi ancora un’altra opera dell’Iraq realizzata da una giovane artista che vuole vedere la vita in modo positivo, vuole uscire dall’angoscia delle guerre rappresentando una Natività con materiali futili come perline colorate, perle e stoffe dai mille colori; tanto altro ancora: una varietà incredibile di materiali , tanta fantasia e un’abile manualità.
Nell’ambito della Mostra , viene organizzato ogni anno un Laboratorio “Il Presepe come Gioco” dove i bambini , sotto la guida di docenti e studenti dell’Accademia Belle Arti di Roma, costruiscono con materiali vari uno o più personaggi del presepe, che poi possono portare a casa .
L’enciclica di Papa Francesco “Laudato sì" ha suggerito agli organizzatori della mostra di far utilizzare ai bambini, nella realizzazione dei personaggi del presepe, materiale riciclato per sensibilizzarli su questo importante problema che coinvolge tutto il mondo.
Una particolare attenzione la mostra “100 Presepi” vuole rivolgere a coloro che sono stati colpiti dal terremoto nell’Italia centrale. E’ stato realizzato infatti un presepe vivente dai piccoli della Scuola dell’Infanzia “Giuseppe Mazzini” dal titolo “Ad Amatrice, il Campanile scocca la Mezzanotte Santa”, un abbraccio simbolico dei piccoli attori alle popolazioni colpite dal terremoto. Viene effettuata una raccolta fondi per le popolazioni terremotate pubblicizzando il conto corrente che la Regione Lazio ha dedicato per la ricostruzione di queste località.
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