Roma, 26 November, 2016 / 4:00 PM
Auguri. Se cambia l’accento cambia la pronuncia, ma per i Domenicani che celebrano gli 800 ani di vita si tratta soprattutto di unire l’arte antica del vaticinio sull’ Aventino con la novità dell’arte contemporanea.
Fino al 24 gennai prossimo infatti chi visita Santa Sabina, sede antica dei Domenicani donata dal Papa a San Domenico, può percorre un cammino spirituale letto nell’arte contemporanea.
“Nel corso della sua storia, - ha detto il Maestro dell’ Ordine dei Predicatori Bruno Cadorè- l’Ordine ha espresso un legame fortissimo con la creazione artistica. Basti pensare ad opere famose come “L’Ultima Cena” a Milano o la cappella del Plateau d’Assy. O ricordare l’opera magistrale di Fra Angelico, o quella di Kim en Jong, presente in questa mostra con le sue vetrate nel chiostro”.
Uno scambio tra arte dei Domenicani e arte per i Domenicani che quest’anno coinvolge Kris Martin, noto per la poliedricità della sua arte e del suo pensiero che utilizza più mezzi di espressione. Kris Martin, belga di origine, ha selezionato personalmente le opere in mostra, opere che coinvolgono i visitatori interpellandone l’intima sfera intellettuale ed emotiva. In mostra anche cinque fotografie monumentali di un giovane domenicano, Fratello Adam Rokosz, che accolgono il visitatore all’esterno della basilica.
All’interno, le più importanti personalità dell’Ordine Domenicano saranno rilette secondo canoni contemporanei attraverso diciassette stendardi appesi nelle navate laterali. E nel vicino Giardino degli Aranci l’opera più spettacolare di Kris Martin: “Altar”. Lo storico giardino è stato recentemente rinnovato e “adottato” dalla Fondazione Sorgente Group, presieduta da Valter e Paola Mainetti, che sostiene l’iniziativa dei padri domenicani. E’ sotto il segno del dialogo con gli artisti che i Domenicani hanno scelto di concludere le celebrazioni del loro ottavo centenario.
Ecco allora come il titolo della mostra, “Auguri”, evoca non solo gli auguri che si scambiano, ma anche i presagi che, secondo una leggenda, Remo avrebbe visto sull’Aventino, la collina romana dove si trova appunto la basilica paleocristiana Santa Sabina, basilica affidata dal Papa a San Domenico nel 1220.
Difficile raccontare queste emozioni d’arte e di spiritualità. Meglio visitare Santa Sabina con lo sguardo attento alle 12 istallazioni e alle foto e con il cuore attento.
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