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Un servizio di EWTN News

Fratel Salomone, maestro martire, con i giovani nel cuore

Maestro, formatore di giovani, spesso sbandati, ma anche procuratore di un grande collegio,
professore, segretario generale della Congregazione. E' il primo lasalliano a morire martire di Cristo ed essere riconosciuto come tale. Papa Francesco ha autorizzato il suo decreto di santificazione per il prossimo 16 ottobre.

Nato nel 1745 a Boulogne sur Mer, importante porto vicino al canale della Manica, cresce in una famiglia agiata, numerosa e dai saldi principi religiosi: una mamma presente e gioiosa, sicuro conforto, un papà retto e onesto nei suoi scambi commerciali di prodotti alimentari e di vino, oltre che proprietario di due saline a La Rochelle. Forse per questo i genitori scelgono la scuola lasalliana, orientata al potenziamento delle attività di calcolo, proprio per dare concretezza già nel '700 al percorso scolastico di ragazzi figli di commercianti, oltre che di artigiani e poveri.

Presto insegnante a 23 anni, prima a Rennes e poi a Rouen, arriverà ad avere classi fino a 130 alunni, accompagnando ciascuno dalla mattina alla sera, "nella lettura, scrittura e calcolo". A 27 anni i voti perpetui e dopo pochi mesi, il nuovo incarico di maestro dei novizi, compito delicato ed impegnativo: capacità di discernimento e accompagnamento dei futuri religiosi, a cui trasmettere il senso profondo di regolamenti e costituzioni lasalliane, introducendoli alla pratica costante delle virtù.

A 32 anni lo troviamo a dirigere a Maréville, grande complesso educativo, con circa 1.000 alunni, di cui 150 ragazzi "difficili" affidati dai tribunali, un noviziato e una comunità di 40 fratelli.

Beato Salomone (Guillaume-Nicolas-Louis) Leclerq appartiene alla Rivoluzione Francese, i fautori di questa, dopo l’abbattimento della monarchia capitingia, individuarono quale principale bersaglio la Chiesa cattolica. I sacerdoti ed i religiosi dovevano dunque prestare giuramento di fedeltà alla Costituzione, pena l’esilio, la prigione o addirittura la morte.

Fratel Salomone venne arrestato e rinchiuso nel convento dei Carmelitani di Parigi, riorganizzato come prigione, con numerosi altri compagni. Viene massacrato a colpi di spada con altri 166 tra sacerdoti e religiosi nei locali e nel giardino del convento.

Il miracolo il 6 settembre 2007 in Venezuela ad una bambina di 5 anni, accolta con le due sorelline ed un fratello, a causa della tossicodipendenza della madre, in una casa famiglia fondata da Mons. Rafael Febres Cordero, dai trascorsi lasalliani. Mentre giocava il morso di un animale, sul momento non identificato, al piede sinistro. L’ematoma si diffonde su tutto l’arto e la ragazza perde sangue da gengive e naso. Trasportata d’urgenza al pronto soccorso a Caracas le somministrano, 53 ore dopo, siero antiofidico per avvelenamento da morso di serpente. Iniziano i preparativi per l’amputazione della gamba per limitare i danni. Intanto nella chiesetta della casa famiglia a Sabaneta iniziano le preghiere di bambini e persone del luogo davanti alla piccola statua del Beato Fratel Salomone,ben conosciuto e venerato in quel luogo. Inaspettatamente i valori tornano normali. L’11 settembre viene dimessa completamente sana. "Una storia che - commenta il Postulatore Generale, Fr Rodolfo Meoli - nella sua interezza ci parla dell’amore per i ragazzi, dell’universalità della Chiesa e della relatività del tempo nei piani di Dio".

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