San Giovanni Rotondo, 23 September, 2016 / 12:03 AM
“E’ una grande gioia essere qui per il primo centenario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, è un evento di grazia: Padre Pio è stato un riflesso visibile della misericordia di Dio”. Lo ha detto il Cardinale Angelo Bagnasco, presiedendo la messa a San Giovanni Rotondo in occasione della memoria liturgica di San Pio da Pietrelcina.
“Il santo frate - ha spiegato il Presidente della CEI - ha agito secondo le parole di Dio. Le stigmate sono segno di un destino, preso da Cristo per rivivere la sua passione, Padre Pio diventa spettacolo per il mondo. Padre Pio semplice di cuore entra nella comprensione delle cose di Dio, del suo cuore. Entra in un mondo diverso, quello dello Spirito”.
“In quale mondo viviamo noi? Come ragioniamo? Con quali criteri agiamo, con quali sentimenti amiamo? Siamo cittadini di quale mondo? Siamo - ha osservato Bagnasco - sul confine tra cielo e terra. Come grande e drammatica è questa nostra collocazione sul limite. Quella sottile insoddisfazione che ci accompagna è un richiamo di Dio della sua gelosia di amore, non si tratta di uscire dal mondo ma viverlo in modo divino e non mondano.Non lasciamoci distorcere dalla mentalità corrente: credere in Dio, ma vivere come se non ci fosse”.
“Padre Pio - ha proseguito il Cardinale - ha vissuto la via dolorosa, la via della Pasqua. Padre Pio ha orrore del male che sfigura la bellezza di Dio, il male uccide la gioia e rende infelice. Viene da chiederci quanto noi abbiamo questo sentire, sembra che oggi il peccato non esista. Abbiamo il senso del peccato? E’ per questo che Gesù si è incarnato. Per salvarci dal peccato, non da altro. Deridere con sufficienza la realtà del peccato come una cosa andata, significa svuotare il mistero della croce. Dobbiamo affinare l’anima, non banalizziamo male e bene, non tutto è equivalente. Se si perde la coscienza del male morale la salvezza sbiadisce, diventa una parola che non ci commuove più”.
“Padre Pio - ha detto ancora il Cardinale Bagnasco - vive nell’ansia di guadagnare a Dio tutti i fratelli. Ama i peccatori a tal punto di ricevere le stigmate, dono e mistero. Partecipa alla redenzione di Cristo. Ripercorre le orme del Signore. Non dobbiamo dimenticare che il segno rimanda al mistero nascosto nel quotidiano, di un mistero che attende di essere scoperto e visto con un sussulto dell’anima e accolto con gioia. Ogni battezzato deve essere segno nel mondo, di essere una fessura di un mondo diverso e bello, invisibile e reale. Ma ne abbiamo coscienza? Ci sentiamo mandati come una grazia?”.
“La Casa Sollievo della sofferenza - ha concluso il porporato - si appoggia sulla cattedrale della preghiera. Così Padre Pio ha voluto. I gruppi di preghiera sono piccole cellule di vita ecclesiale. Con la preghiera tengono aperto il cuore al Signore perché il mondo invisibile continui a abbracciare il visibile e che ha sconfinato bisogno di tenerezza e speranza. Preghiera e Eucaristia spingono a incendiare il mondo. Questa intimità col fuoco di Cristo ci rende capaci di opere di misericordia. A chi si pensa indegno, a chi non crede ripetiamo quello che Padre Pio diceva: figlio mio, Dio crede in te! Sono parole che tutti abbiamo bisogno di sentire perché tentati dalla banalità della vita e della fede”.
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