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Un servizio di EWTN News

Viaggio del Papa in Georgia, una scossa e un dono per la Chiesa Cattolica del paese

Il viaggio di PapaFrancesco in Georgia "sarà una scossa" per il piccolo Stato caucasico che "in molti momenti della sua storia è rimasto aggrappato solamente alla forza della sua fede. Lo dice Valentina Karakhanian, della scuola vaticana di Paleografia. La Paleografa di origine georgiana ha preso parte ad un briefing con un gruppo di giornalisti in vista del viaggio di Papa Francesco in Georgia e Azerbaigian, seconda tappa di un ideale viaggio unico nelle terre del Caucaso cominciato in Armenia lo scorso giugno.  

Il Papa partirà per la Georgia e per l’Arzebaijan dal 30 Settembre al 2 Ottobre. Già nel 1999 Papa Giovanni Paolo II fece visita a questi luoghi e tra pochi giorni ci sarà un nuovo atteso incontro tra Francesco e il popolo georgiano.  Il Papa andrà per valorizzare le antiche radici cristiane di quelle terre, per incoraggiare speranze e sentieri di pace e soprattutto per sostenere la realtà, molto attiva, della Chiesa Cattolica della Georgia.

“La Chiesa Cattolica della Georgia è attiva da millenni – continua Karakhian –e ha vissuto momenti di grave drammaticità. Ma si è sempre fatta carica dei problemi della gente. Durante la sua lunga e ricca storia, la Georgia spesso si è trovata al centro di grandi interessi economici, politici e sociali. Nel XVI secolo per esempio, dal destino georgiano, non mancarono tantissimi martiri georgiani che subirono il martirio per aver mantenuto la sua fede in Cristo. La popolazione georgiana per colpa di queste invasioni e per questi martiri ha sempre vissuto in grande povertà e disperazione.”

Sfogliando le pagine della storia del suo paese, la paleografa vaticana ricalca come in questi tristi momenti la Chiesa Cattolica della Georgia sia sempre stata accanto ai suoi figli: “Ha confortato gli animi, ha educato i giovani, ha medicato le ferite, ha soccorso coloro che erano immersi nelle difficoltà. Dopo il comunismo, la prima realtà che ha preso inizio in Georgia, furono le Missionarie della Carità che aprirono comunità di assistenza ai poveri e ai disabili e anche un centro per i senzatetto per la Capitale che gestiscono tutt’ora. Dopo un regime che per 70 anni mise il culto del “solo pensare a se stessi” finalmente delle persone si dedicavano agli altri”.

“Poi ci sono i Padri Camilliani – racconta la Karakhanian- che hanno un grosso centro diurno e notturno per disabili, anziani e ammalati nella capitale. Ma una delle opere più importanti della Chiesa Cattolica è compiuta dalla Caritas di Georgia, ufficialmente riconosciuta nel 1994 e che tutt’ora svolge un ruolo importantissimo: ha aperto mense che quotidianamente servono pasti caldi, gestisce ambulatori nelle zone più povere del paese, crea posti di lavori e procura assistenza ai ragazzi di strada”.

“Quindi – continua nel suo racconto ai giornalisti la paleografa - ci sono i Padri Stigmatini raggiunti nel 1996 dalle figlie di San Giuseppe di Verona, insieme alle quali svolgono un ruolo insostituibile nella zona occidentale della Georgia, non solo per il loro ruolo di realtà parrocchiali, ma anche per bambini in difficoltà, senzatetto, anziani. Loro non solo aiutano, ma sensibilizzano e cercano sempre dei volontari. E ci sono anche le suore salesiane e c’è anche anche una piccola casa di suore di clausura, perché per la gente del posto è fondamentale la preghiera”.

“Tutte queste attività – conclude la Karakhanian – sopravvivono grazie all’opera della Provvidenza, tramite l’impegno e il sacrifico di centinaia di piccoli e grandi donatori che hanno saputo tendere la propria mano e sono un segno concreto della costante attenzione del grande amore della Chiesa Cattolica per questo forte ed orgoglioso paese. Sono tanti gli alimenti, i medicinali che arrivano dall’estero ogni anno e che vengono distribuiti nei centri e nelle parrocchie”.

Non solo la Chiesa Cattolica della Georgia, ma anche l’intero paese è pronto ad accogliere il Papa: “Consideriamo questa visita per la Georgia molto importante dal punto di vista dell’aspirazione dei valori europei – commenta nello stesso incontro con i giornalisti Irakli Vekua, Consigliere dell'Ambasciata di Georgia presso la Santa Sede -  la Georgia da sempre aspira al modello europeo e all’Europa e la visita di Papa Francesco può contribuire alle relazioni tra i paesi europei”.

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