Città del Vaticano , 01 June, 2016 / 2:00 PM
“Padre Stanislao Papczynski, un Santo del 1700, nato 300 anni fa, ma di un’attualità straordinaria”. Sono le parole del Cardinale Tarcisio Bertone nel libro della Congregazione dei Chierici Mariani, dedicato a Stanislao di Gesù e Maria, che verrà proclamato santo da Papa Francesco domenica 5 giugno, insieme a Maria Elisabetta Hesselblad.
Jan Papczyński ( così il suo nome di battesimo ) nacque il 18 maggio 1631 a Podegrodzie, in Polonia. Ricevuti gli ordini sacri nel 1661, Stanislao di Gesù e Maria, con tutto lo zelo e la passione a lui propria, si impegnò subito nel lavoro pastorale. Cominciò anche ad insegnare retorica. Già sin dall'anno 1663, P. Papczynski poi divenne famoso a Varsavia non soltanto come professore di retorica, ma anche come maestro di vita spirituale: predicatore e confessore instancabile.
Fondò la Congregazione dei Chierici Mariani sotto il titolo dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Concentrò la sua attenzione sul mistero dell'Immacolata Concezione, trovando in esso, in un certo senso, il cuore del cristianesimo e ne fece la professione di fede e il cosiddetto "voto di sangue", cioè la disponibilità a difendere questa verità di fede fino al sacrificio della vita.
Padre Stanislao è stato soprattutto un grande evangelizzatore: un evangelizzatore del popolo, un apostolo della Parola, non solo con la parola, ma anche con gli scritti, a lui appartengono numerose opere spirituali come “Christus patiens” e “Orator crucifixus”.
Fu anche molto dedito alle opere di misericordia: lungo tutti gli anni del suo ministero sacerdotale, i poveri e le persone discriminate socialmente ebbero in lui il loro protettore e amico, per questo venne chiamato “padre dei poveri”.
Nel suo cuore e nel suo insegnamento ebbero un posto speciale i fratelli e le sorelle sofferenti nel purgatorio, Padre Stanislao ricevette infatti il carisma di un amore particolare per i defunti, tanto che aggiunse quotidianamente la preghiera per i defunti, in modo particolare per i soldati caduti e per le vittime della peste.
Morì il 17 settembre 1701, nel convento di Góra Kalwaria, pronunciando le parole: "Nelle tue mani, Signore, consegno il mio spirito", benedicendo prima i suoi confratelli, esortandoli all'osservanza della regola e delle costituzioni.
Sotto il pontificato di Benedetto XVI il 16 dicembre 2006 è stato riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione: il 16 settembre 2007 è stato finalmente beatificato. In seguito al riconoscimento di un secondo miracolo, è venuto anche il tempo della canonizzazione.
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