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Codice Rustici. Riscoprire l’arte, la storia e la Chiesa nella Firenze del XV secolo

Il Codice Rustici torna in una rinnovata veste. Una nuova pubblicazione corredata di edizione critica della Casa Editrice Olschki, la più famosa e celebre di Firenze.

L’originale del Codice Rustici è infatti conservato alla Biblioteca del Seminario Arcivescovile Maggiore di Firenze 1812 e da sempre è considerato un patrimonio culturale per i fiorentini, ma anche per il mondo intero.

Codice Rustici è un viaggio. Un viaggio nella Firenze del XV secolo. Un viaggio che racconta l’architettura bellissima della città di quel tempo, ma anche la società, gli ospedali, la chiese. Una ricca illustrazione della Firenze Rinascimentale.

L’autore del Codice, da cui prende anche il nome, è Marco di Bartolomeo Rustici, un orafo fiorentino del 1400, un uomo della piccola borghesia dei mestieri, un artigiano. Rustici, in un formidabile intreccio di testo e immagini, decide di compiere un viaggio esistenziale, la cui destinazione è la Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. E parte da Firenze, per arrivare alla Terra Santa, per poi fare ritorno alla sua città natale. Elena Gurrieri, la responsabile della Biblioteca del Seminario, ha definito per questo il Codice: “splendida miniera di notizie e immagini”.

La Casa Editrice Olschki ha voluto ridare vita a questo capolavoro, grazie anche al supporto di filologhe, storici dell’arte e professionisti in questo campo. Una copia del volume riprodotto sarà anche donata alla Biblioteca Apostolica Vaticana. Daniele Olschki, della casa editrice, commenta durante la presentazione dell’opera ai Musei Vaticani: “L’opera editoriale che abbiamo affrontato ha rappresentato una vera sfida per noi editori, ogni passaggio doveva essere calibrato, proprio per riproporre il testo come l’originale, la scelta della carta, la ripresa delle immagini. Per questo volume ci sono volute una cura e una progettazione del tutto particolari”.

“I Musei Vaticani ospitano davvero un evento editoriale e scientifico – commenta Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, intervenuto alla presentazione – riprodurre un manoscritto in lingua italiana volgare del XV secolo, costituito da 35 fogli di grande misura, con manoscritti decorati con miniatura, decorazioni figurative…è un lavoro scientifico davvero imponente, codicologico e filologico soprattutto”.

“Di cosa parla questo libro?”, continua il direttore dei Musei. “Parla del viaggio per antonomasia, il viaggio oltremare al Santo Sepolcro di Cristo. Un viaggio mistico, un viaggio come metafora della vita e della salvezza”.

Ma Marco di Bartolomeo Rustici ha davvero compiuto questo viaggio da Firenze a Gerusalemme? Risponda la filologa Nerida Newbegin: “ In realtà Rustici non arrivò mai a Gerusalemme ed è lui stesso ad ammetterlo: “ La memoria non è affidabile, lo sono di più la ragione, l’intelletto e l’immaginazione”.

Le descrizioni di Rustici , che tutto vuole raccontare e vedere, corrispondono dunque al bisogno di dare un senso alla propria vita nello specchio del mondo.

L'Ente Cassa di Risparmio di Firenze ha sostenuto come unico finanziatore l'opera editoriale di Codice Rustici.

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