Roma, 24 April, 2016 / 6:39 PM
Papa Francesco è giunto intorno alle 17 nel cuore di Villa Borghese, a Roma, per partecipare alla manifestazione "La Giornata della Terra". Accompagnato da Mons. Giovanni Angelo Becciu, Sostituto della Segreteria di Stato, il Papa è stato accolto da Mons. Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, e dalla Presidente del Movimento dei Focolari Maria Voce.
"Sentendo voi parlare - ha detto Francesco rivolgendosi a braccio ai presenti - mi sono venute in mente due immagini: il deserto e la foresta. Io ho pensato... Questa gente, tutti voi, prendete il deserto per trasformarlo in foresta. Andate dove c’è deserto e non c'è speranza, e fate cose che fanno diventare foresta questo deserto. La foresta è piena di alberi, è piena di verde, ma troppo disordinata. Però così è la vita. E passare dal deserto alla foresta è un bel lavoro che voi fate. Voi trasformate deserti in foreste".
"Il deserto - ha aggiunto il Pontefice - è brutto, sia quello che è nel nostro cuore, sia quello delle città, delle periferie, ma anche quello dei quartieri protetti. Anche lì c'è deserto. Ma non dobbiamo avere paura. Andiamo al deserto per trasformarlo in foresta. C’è vita. Andare ad asciugare lacrime perchè possano sorridere. Vi lascio un compito da fare a casa: guardate un giorno la faccia delle persone quando andate per la strada. Preoccupati, ognuno chiuso in se stesso. Manca il sorriso. Manca tenerezza. Manca amicizia sociale: dove non c'è l’amicizia sociale sempre ci sono odio e guerra. Noi stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi dappertutto. Guardate la carta geografica del mondo e vedrete questo. L’amicizia sociale tante volte si deve fare con il perdono. Tante volte si fa con l’avvicinarsi, ma io mi avvicino a quel problema, a quel conflitto, a quella difficoltà, come abbiamo sentito che fanno questi bravi ragazzi e ragazze. La persona che Dio ha creato per essere al centro del mondo non è più al centro dell’economia. Al centro del mondo oggi c’è il dio denaro. E quelli che possono adorare questo dio si avvicinano e quelli che non possono finiscono nella fame, nelle malattie, nello sfruttamento. Pensate agli sfruttamenti dei bambini, dei giovani"-
"Gratuità - ha detto ancora Papa Francesco - è una parola chiave. Vuol dire fare che io dia la mia vita per andare con gli altri e fare che questo deserto diventi foresta. Perdono anche, perdonare. Col perdono il rammarico, il risentimento si allontana e sempre costruire non distruggere. Queste sono le cose che mi vengono in mente. Questo si fa semplicemente nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa in comune. Tutti siamo umani e nell’umanità ci avviciniamo per lavorare insieme. Rispettarci e così vedremo questo miracolo. Miracolo di un deserto che diviene foresta".
"Una volta - ha proseguito Papa Bergoglio - qualcuno mi ha detto,che la parola conflitto nell’idioma cinese è fatta da due segni: un segno che significa rischio e un altro segno che significa opportunità. Il conflitto possiamo prenderlo come una cosa da cui allontanarci. E chi non rischia mai non si avvicina mai alla realtà. Bisogna avvicinarsi: è un rischio, ma anche un’opportunità, per me e per la persona o la comunità alla quale mi avvicino. Mai girarsi per non vedere il conflitto. I conflitti bisogna prenderli in mano e risolverli".
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