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Verso la Gmg. Il percorso Biblico e l'altare per la pace

La statua di San Giovanni Paolo II al Santuario della Divina Misericordia di Cracovia

Cracovia si chiama “31esima GMG”. Ma è l’unica eccezione. Ognuna delle 45 diocesi cattoliche di Polonia ha preso un nome biblico, per prepararsi all’evento che avrà luogo dal 26 al 31 luglio. Tutte rappresentano un luogo della Bibbia. E tutte sono impegnate a vivere quel particolare episodio della Bibbia

Mentre a Cracovia si tiene una grande conferenza internazionale sulla storia delle Giornate Mondiali della Gioventù, vale la pena guardare la mappa, e notare il nome che ogni diocesi si è scelto. La diocesi di Czestochowa è molto grande, e fu teatro nel 1991 della prima GMG veramente aperta ai Paesi al di là della Cortina di Ferro. Il suo percorso è dedicato alle nozze di Cana, il primo miracolo di Gesù. Non solo perché quell’evento fu proprio un miracolo. Ma perché il santuario di Jasna Gora è rappresenta moltissimo, per l’evangelizzazione stessa della Polonia. Un luogo di incontro e un punto di riferimento.

L’arcidiocesi di Varsavia è dedicata a Moria, il luogo del sacrificio di Isacco: da lì fu stipulata la definitiva alleanza di Dio con Abramo. E la diocesi suffraganea di Varsavia-Praga è invece chiamata Betlemme, la “casa del pane” e luogo di nascita di Gesù.

Il nome del fiume Giordano è stato assegnato alla diocesi di Gniezno, Breslavia è la Galilea, Nazareth è la diocesi di Opole, mentre il Carmelo è il luogo assegnato a Katowice, e l’esodo a Zamosz-Lubaczow.

Ogni diocesi ha le sue particolari iniziativa. Dorota Abdelmoula, portavoce della Giornata Mondiale della Gioventù, spiega con entusiasmo che “c’è molto movimento in giro”.

Tutti, in qualche modo, si preparano ai grandi eventi in Campus Misericordiae, un campo 12 chilometri fuori da Cracovia. L’altare della veglia, su cui sarà esposto il Santissimo Sacramento, sarà poi trasferito in Rwanda alla fine della Giornata Mondiale della Gioventù, diventando così il seme di un Centro di Preghiera per la Pace.

Quest’ultima è una iniziativa dell’Associazione Comunità Regina della Pace, che ha portato avanti una missione di adorazioni con le intenzioni di pace e riconciliazione tra i popoli. Una iniziativa che nasce dall’eredità di Giovanni Paolo II, e dal suo testamento spirituale.

Piotr Pajestka, vicepresidente dell’Associazione, ha spiegato che “l’obiettivo dell’Associazione è di promuovere la preghiera per la pace durante l’incontro diretto con Gesù nel Santissimo Sacramento. Il progetto è quello di creare dodici centri di preghiera in posti che soffrono un conflitto armato. Dodici, come le stelle di Maria. Il primo Centro è stato installato alla quarta stazioen della Via Crucis a Gerusalemme, e poi a Betlemme, a Ozerne (Kazakistan), Medjugorje ( Bosnia-Erzegovina), Yamoussokro (Costa d’Avorio), Namyang (Corea) e Dagupan (Filippine). Il Rwanda – scenario dell’atroce genocidio del 1994 – sarà la prossima nazione ad ospitare un centro di preghiera. E il primo seme di questo centro sarà proprio l’altare dell’adorazione che verrà usato durante la Veglia della Gmg.

Così, il percorso biblico delle diocesi sfocia nell’adorazione a Gesù Cristo, e diventa seme per una adorazione perpetua per la pace.

 

 

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