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Un servizio di EWTN News

I primi voti di Madre Angelica? Una gran confusione

Madre Angelica

Se immagini la prima professione dei voti di una suora, probabilmente hai idea di una questione serena e pacifica, in cui le suore cantano in maniera armoniosa e tutto fila liscio e in maniera gioiosa. Ma non fu così per il giorno della prima professione di madre Angelica.

Fuori, una bufera di neve e ghiaccio, che copriva le strade e faceva tardare gli ospiti, ma anche il vescovo James McFadden, chiamato a presiedere la cerimonia. Era lo specchio delle tempeste che avvenivano all’interno della chiesa.

Appena l’allora sorella Angelica si inginocchiò dietro le grate, cercando di pregare prima di prendere i voti, l’organista e Suor Maria della Croce, direttore del coro (con la quale sorella Angelica aveva già litigato in passato) cominciarono a litigare riguardo la tecnica musicale. Il tutto a beneficio degli ospiti che erano già arrivati, e che potevano sentire distintamente ogni cosa.

Nella sua biografia, Madre Angelica racconta l’incidente così: “Le voci divennero a mano a mano più alte. Improvvisamente, le due suore arrivarono alla resa dei conti: l’organista si rifiutò di suonare, Maria della Croce minacciava di scaraventarla nella neve se non lo avesse fatto. Ed io ero lì, seduta, a cercare di raccogliermi per i voti. La gente deve aver pensato fossimo matte”.

E quindi arrivò una formica, che passava sul pavimento di legno di fronte alle sorelle.

Maria della Croce si alzò di scatto, sollevo l’inginocchiatoio con entrambe le mani e lo sbatté al suolo nel tentativo di annichilare l’insetto. Come una donna pazza con un martello, brandì ripetutamente l’inginocchiatoio, lanciando lei e se stessa. L’organista ritenne che lo show fosse una critica sottintesa al suo modo di suonare, e mantenne le chiavi più forte che poteva. E sorella Angelica non poteva chiedere ai propri occhi. Lo chiamò “gli imbrogli”. Quindi entrò il vescovo. 

Bagnato, raffreddato per aver camminato diversi quartieri da dove aveva dovuto lasciare la sua auto, il vescovo McFadden chiese un paio di calzini puliti e asciutti, e Suor Maria della Croce mandò Suor Angelica a cercarli.

Quando poi arrivò il momento di mettere l’anello della professione sulle dita di suor Angelica, il vescovo non riusciva a farglielo indossare, dato che la sua mano era gonfia da un manico di doccia nel convento che era caduto e le aveva tagliato la mano diversi giorni prima.

“Con tutto ciò che stava succedendo, pensavo: ‘Gesù non mi ama!’ Insomma, fu una vera esperienza spirituale. Ma quello era il modo in cui Dio lavorava con me. Se guardo indietro, prima di qualunque cosa grande mi è successo qualcosa”, ha raccontato Madre Angelica.

E così, nonostante gli “imbrogli” del giorno, Suor Angelica prese i suoi voti molto seriamente, scrivendo una lettera a sua madre che gli sposi e la coppia reale (vale a dire, lei e Gesù) “desideravano esprimere la loro gratitudine ai loro amici e membri della loro corte personale… lo sposo ha chiesto alla sposa di riempirvi con la sua pace e consolazione”. E firmò la lettera: “Gesù e Angelica”.

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