Città del Vaticano , 15 March, 2016 / 10:45 AM
La santa della misericordia, Madre Teresa di Calcutta, che sarà canonizzata il prossimo 4 settembre. Il santo della pastorale, tanto caro a Papa Francesco, il “Cura” Brochero, che sarà canonizzato il 16 ottobre 2016. Colui che ricorda una delle più atroci persecuzioni che ci siano state contro i cristiani, il ragazzo “Cristero” José Sanchez del Rio, anche lui canonizzato il 16 ottobre. La santa delle conversione dal protestantesimo al cattolicesimo, Maria Elisabetta Hesselblad, da canonizzare il 5 giugno 2016. E infine il santo devoto alla Madonna, Stanislao di Gesù Maria, anche lui canonizzato il 5 giugno 2016. Ora ci sono le date della canonizzazione, dopo il Concistoro ordinario pubblico presieduto da Papa Francesco nella mattinata.
Madre Teresa di Calcutta sarà quindi canonizzata il prossimo 4 settembre. La suora albanese, Premio Nobel per la Pace nel 1979, unì alla devozione (lunghe ore di meditazione erano richieste alle Missionarie della Carità) uno straordinario impegno per i poveri. Ancora oggi, le Suore di Madre Teresa sono vicino ai poveri in tutto il mondo. E il caso delle Missionarie della Carità trucidate in Yemen la scorsa settimana è solo l’ultimo degli esempi.
Poi c’è il “Cura Brochero”, ovvero José Gabriel del Rosario Brochero. È il primo santo argentino. Un prete “callejero”, come lo ha definito Papa Francesco, che potrebbe diventare il patrono di tutti i sacerdoti argentini. È, per Papa Francesco, il modello di una pastorale fatta per la strada, ma anche con una forte impronta di meditazione: il Cura Brochero è conosciuto anche come fondatore di case di esercizi spirituali.
Sulla tomba di José Sanchez del Rio, Papa Francesco si è fermato in preghiera durante il suo recente viaggio in Messico. Ragazzo di 15 anni, ucciso perché rifiutò di abiurare la sua fede da ufficiali del governo messicano. Era il periodo della Cristiada, la guerra dichiarata al cattolicesimo dallo Stato messicano, con una costituzione di ispirazione massonica che puntava a estirpare il cristianesimo dalla nazione. Non ci riuscì, e non si contano i martiri come José Sanchez del Rio.
La canonizzazione di Maria Elisabetta Hesselblad assume un significato particolarissimo, dato che Papa Francesco, il prossimo 31 ottobre, sarà a Lund per i 500 anni della Riforma protestante. Si è molto discusso del fatto che il Papa sarà un solo giorno in Svezia, senza incontrare i (pochi) cattolici della nazione scandinava. Ma la Hesselblad è una santa che può segnare un esempio, seppur indiretto. Nata da una famiglia luterana, emigrata negli Stati Uniti, infermiera a seguito di un voto, ha uno di quegli incontri che le fulminano la vita: il gesuita padre Hagen. Grazie a lui si converte al cattolicesimo. Poi, a Roma, fa rinascere l’ordine delle Brigidine.
Infine, Stanislao di Gesù Maria, al secolo Giovanni Papczynski: fondò la Congregazione dei Chierici Mariani sotto il titolo dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Alla vigilia della Gmg, la Polonia ha così un nuovo santo da venerare.
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