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Papa Francesco: “Incoraggiate i testimoni della fedeltà matrimoniale”

Papa Francesco all'inaugurazione dell'anno giudiziario della Rota

Certo, “ciò che più sta a cuore riguardo ai separate che vivono una nuova unione è la loro partecipazione alla comunità ecclesiale”. Ma si deve anche “guardare con ammirazione a coloro che, nache in condizioni difficili, rimangono fedeli al vincolo sacramentale”. Papa Francesco riceve i partecipanti del Corso di Formazione della Rota Romana sul nuovo processo matrimoniale. E in un discorso breve, ribadisce quanto ha già detto tornando dal Messico: sì all’integrazione dei divorziati risposati; ma anche sì all’ammirazione per quanti restano fedeli al vincolo.

Afferma il Papa: “Questi testimoni della fedeltà matrimoniale vanno incoraggiati e additati come esempi da imitare. Tante donne e uomini sopportano cose pesanti, grosse per non distruggere la famiglia, per essere fedeli nella salute e nella malattia, nelle difficoltà e nella vita tranquilla: è la fedeltà. E sono bravi!

“La Chiesa – dice il Papa - è madre e vuole mostrare a tutti il volto di Dio fedele al suo amore, misericordioso e sempre capace di ridonare forza e speranza”. Per questo, “ciò che più ci sta a cuore riguardo ai separati che vivono una nuova unione è la loro partecipazione alla comunità ecclesiale”. Ma – aggiunge il Papa – “mentre ci prendiamo cura delle ferite di quanti richiedono l’accertamento della verità sul loro matrimonio fallito, guardiamo con ammirazione a coloro che, anche in condizioni difficili, rimangono fedeli al vincolo sacramentale”.

I partecipanti al corso sono chiamati a comprendere le nuove norme sui processi di dichiarazione di nullità e sulla procedura super rato. Non un compito semplice, perché i termini di discrezionalità sembrano essere molti.

Ricorda Papa Francesco che “durante il recente percorso sinodale sulla famiglia, erano emerse forti aspettative per rendere più agili ed efficaci le procedure per la dichiarazione di nullità matrimoniale”. Una richiesta che deriva dal fatto che “tanti fedeli, infatti, soffrono per la fine del proprio matrimonio e spesso sono oppressi dal dubbio se esso fosse valido o meno. Si domandano cioè se già ci fosse qualcosa nelle intenzioni o nei fatti ad impedire l’effettivo realizzarsi del sacramento”.

Però c’era anche la richiesta che “le procedure fossero semplificate” per redenre più semplice l’accesso alle strutture giuridiche”, così che la Chiesa, con “carità e misericordia”, fosse “ancora più vicina a questi suoi figli, venendo incontro ad un loro legittimo desiderio di giustizia”.

Le nuove procedure sono nei documenti Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus, “che hanno raccolto i frutti del lavoro della commissione speciale istituita il 27 agosto 2014: quasi un anno di lavoro”. L’obiettivo, dice il Papa, è “eminentemente pastorale: mostrare la sollecitudine della Chiesa verso quei fedeli che attendono una rapida verifica sulla loro situazione matrimoniale”.

Spiega il Papa che “in particolare, è stata abolita la doppia sentenza conforme e si è dato vita al cosiddetto processo breve, rimettendo al centro la figura e il ruolo del Vescovo 
diocesano, o dell’Eparca nel caso delle Chiese orientali, come giudice delle cause. Si è così ulteriormente valorizzato il ruolo del Vescovo o dell’Eparca nella materia matrimoniale; infatti, oltre all’accertamento per via amministrativa – rato e non consumato –, a lui è ora rimessa la responsabilità della via giudiziaria in ordine all’accertamento della validità del vincolo”.

Papa Francesco esorta a recepire e approfondire la normative, perché “per tanta gente, che ha vissuto un’esperienza matrimoniale infelice, la verifica della validità o meno del matrimonio rappresenta un’importante possibilità; e queste persone vanno aiutate a percorrere il più agevolmente possibile questa strada”.

Ma se la Chiesa vuole mostrare a tutti “il volto di Dio fedele al suo amore”, vuole anche incoraggiare quanti restano fedeli al matrimonio. “Tante donne e uomini – dice il Papa - sopportano cose pesanti, grosse per non distruggere la famiglia, per essere fedeli nella salute e nella malattia, nelle difficoltà e nella vita tranquilla: è la fedeltà. E sono bravi!”

 

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