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Papa Francesco alla prima Udienza Giubilare: la speranza di ricominciare

Papa Francesco

 

Papa Francesco ha dato inizio oggi - nell’Aula Paolo VI - alle “Udienze giubilari” per questo Anno Santo. Si tratta di incontri speciali con i fedeli e i pellegrini giunti a Roma per celebrare il Giubileo. Un’udienza nella quale Papa Francesco terrà delle catechesi sul tema della speranza. Ricalcano lo schema delle udienze generali del mercoledì e si svolgeranno il sabato, sempre alle 9, per lo più ogni quindici giorni, nell’Aula Paolo VI o in piazza San Pietro. 

 

Oggi, il tema affrontato da Pontefice è stato “Sperare è ricominciare – Giovanni Battista”. La sua catechesi prende origine dalla Lettura del Vangelo di Luca, capitolo 7. Prima i saluti ai fedeli riuniti in aula Paolo VI: “Molti di voi si trovano qui, a Roma, come “pellegrini di speranza”. Iniziamo questa mattina le udienze giubilari del sabato, che vogliono idealmente accogliere e abbracciare tutti coloro che da ogni parte del mondo vengono a cercare un nuovo inizio. Il Giubileo, infatti, è un nuovo inizio, la possibilità per tutti di ripartire da Dio”.

 

Il Pontefice parla di Speranza, “una virtù teologale”, come dice il Catechismo, sottolinea il Pontefice che spiega: “Virtus – sapete – in latino vuol dire “forza”; dunque, una forza che viene da Dio. La speranza, quindi, non è un’abitudine o un tratto del carattere – che si ha o non si ha – ma una forza da chiedere. Per questo ci facciamo pellegrini: veniamo a chiedere un dono, per ricominciare nel cammino della vita”. 

 

Poi, il pensiero del Pontefice si rivolge allla festa del Battesimo di Gesù che “ci fa pensare a quel grande profeta di speranza che fu Giovanni Battista”, continua Papa Francesco. Giovanni Battista “è il più grande fra i nati di donna. Capiamo allora perché tanta gente accorreva da lui, col desiderio di un nuovo inizio. Il Battista appariva davvero grande e credibile nella sua essenzialità. Come noi oggi attraversiamo la Porta santa, così Giovanni proponeva di attraversare il fiume Giordano, entrando nella Terra Promessa come era avvenuto con Giosuè la prima volta. Ricominciare, ricevere la terra da capo, come la prima volta”. E invita tutti i fedeli a pronunciare la parola “Ricominciare”. “Ricominciare”, così l’uditorio replica a Papa Francesco. E su questa parola “gioca” con i fedeli: più volte la fa ripetere, gridare addirittura. 

 

Poi cita il Vangelo di Luca: “Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui”. Continua, allora, il Pontefice: “La speranza, fratelli e sorelle, è tutta in questo salto di qualità. Non dipende da noi, ma dal Regno di Dio. Ecco la sorpresa: accogliere il Regno di Dio ci porta in un nuovo ordine di grandezza. Di questo il nostro mondo, tutti noi abbiamo bisogno”. E ancora: “Quando Gesù pronuncia quelle parole, il Battista è in carcere, pieno di interrogativi. Anche noi portiamo nel nostro pellegrinaggio tante domande, perché sono molti gli “Erode” che ancora contrastano il Regno di Dio. Gesù, però, ci mostra la strada nuova delle Beatitudini, che sono la legge sorprendente del Vangelo”. 

 

Immancabili, infine, le domande di Papa Francesco che tutti dovrebbero porsi: “Ci chiediamo, allora: ho dentro di me un vero desiderio di ricominciare? Ho voglia di imparare da Gesù chi è veramente grande? Il più piccolo, nel Regno di Dio, è grande”.

E conclude: “Da Giovanni Battista, allora, impariamo a ricrederci. La speranza per la nostra casa comune – questa nostra Terra tanto abusata e ferita – e la speranza per tutti gli esseri umani sta nella differenza di Dio. La sua grandezza è diversa. E noi ricominciamo da questa originalità di Dio, che è brillata in Gesù e che ora ci impegna a servire, ad amare fraternamente, a riconoscerci piccoli. E a vedere i più piccoli, ad ascoltarli e a essere la loro voce. Ecco il nuovo inizio, il nostro giubileo!”. 

A fine udienza, le parole del Papa per la pace: il suo appello alla preghiera per la pace è incessante. 

(Aggiornato 9,37). 



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