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Un servizio di EWTN News

Malteser, portare 'fede e aiuti' in Germania e nel mondo

Il Malteser International è una delle più importanti organizzazioni umanitarie in Germania. Forte di un esercito pacifico di 55.000 volontari e quasi 40.000 dipendenti a tempo pieno. Il servizio di intervento die Maltesi fu fondato nel 1953 con l’obiettivo di fornire il primo soccorso alla popolazione nel tragico day after della Seconda Guerra Mondiale. Da allora, l’organizzazione si è impegnata nei servizi medici, di soccorso e di assistenza in caso di calamità. Chiediamo al Conte Douglas Saurma, membro del Comitato esecutivo del Malteser Hilfsdienst, di spiegare meglio ai lettori di Acistampa in cosa consistano le principali attività dei Maltesi in Germania e nel mondo.

Cosa è oggi il servizio dei Maltesi?

«Oggi, i compiti dei Maltesi includono una serie di servizi sociali di volontariato, come le visite agli anziani e ai malati, il lavoro negli ospizi e per chi soffre di demenza e, attualmente, anche l’integrazione dei rifugiati. La prima missione all’estero del Malteser International è stata in Vietnam nel 1966. In seguito, il Malteser International è stato attivo in Ungheria e, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, soprattutto nell’Europa orientale».

In quanti paesi siete presenti?

«Oggi il Malteser International, come parte del Malteser Hilfsdienst (servizio di aiuto, ndr), è attivo in oltre 30 Paesi con altri 1.000 dipendenti che forniscono aiuti umanitari in tutte le zone calde del mondo, attualmente anche in Ucraina, Libano e Gaza».

Cosa caratterizza il Malteser International come organizzazione? Cosa la rende differente dalle altre?

«Con i nostri servizi e le nostre strutture, condividiamo la missione dell’Ordine Cattolico di Malta di vivere e testimoniare la fede cristiana e di aiutare le persone bisognose, specialmente i poveri e i malati, e di assisterli con amore. I Maltesi si impegnano a rendere più sopportabile la miseria in questo mondo e a ridurre la sofferenza. Questa è la missione dell’Ordine di Malta e delle sue organizzazioni fin dalla sua fondazione, avvenuta quasi 1000 anni fa. Tuitio fidei et obsequium pauperum, ossia “testimoniare la fede e aiutare i bisognosi”, è il principio guida dell’Ordine di Malta da oltre 900 anni. È proprio questa combinazione di aiuto e fede a caratterizzare il carisma dei Maltesi».

Cosa spinge così tante persone a fare volontariato con il Malteser International?

«Praticare la carità nell’incontro diretto con i bisognosi e in comunità con gli altri è profondamente significativo. Ce ne rendiamo conto ogni giorno e lo riflettono anche i nostri dipendenti, soprattutto i numerosi volontari. Viviamo il nostro motto “perché la vicinanza conta”. Siamo vicini alle persone e ai problemi. Non lasciamo soli i poveri e i malati, le persone con preoccupazioni e bisogni. I nostri dipendenti apprezzano il contatto diretto e l’aiuto diretto che possono fornire. Noi del Malteser International siamo anche profondamente radicati nella fede. Molte riunioni e conferenze iniziano con una preghiera. Questo dà ai nostri dipendenti sostegno e fiducia, anche nei giorni più difficili».

Dal punto di vista umanitario quale crisi internazionale la preoccupa di più? In che modo il Malteser International sta aiutando in quelle zone?

«Il Malteser International è attivo in oltre 30 Paesi del mondo. Naturalmente, la crisi umanitaria in Siria, la guerra in Ucraina e a Gaza sono quelle che attualmente ci preoccupano di più. In Siria, da molti anni collaboriamo con diverse organizzazioni partner per alleviare le sofferenze della popolazione. Sosteniamo strutture sanitarie e ospedali, nonché squadre mediche mobili. Siamo inoltre particolarmente attivi nella fornitura di acqua, servizi igienici e sanitari all’interno dei campi e forniamo supporto psicosociale».

E in Ucraina?

«Lì le temperature sono già scese in modo significativo. Il Malteser International sta dunque distribuendo kit invernali, ovvero materiale per il riscaldamento, coperte, borracce termiche e torce, attraverso le nostre organizzazioni partner locali. Nei centri di evacuazione, nei prossimi mesi verranno distribuiti alimenti per anziani e persone con disabilità. I dipendenti distribuiranno anche prodotti per l’igiene e forniranno consulenza psicologica. Per le oltre 80.000 persone che il Malteser International sta raggiungendo, soprattutto nelle aree orientali, come Sumy e Kharkiv, dove gli attacchi continuano ad aumentare, il sostegno è importante anche dal punto di vista psicologico. Le persone colpite possono vedere che il Malteser International non le lascia sole, ma sta al loro fianco».

Nominava infine il dramma umanitario a Gaza.

«Il Malteser International è attivo anche nella Striscia di Gaza da oltre un anno. Insieme all’Ordine di Malta, il Malteser International, in collaborazione con il Patriarcato latino di Gerusalemme, opera nella Striscia di Gaza per fornire aiuti umanitari diretti alla popolazione locale in difficoltà. L’aiuto d’emergenza congiunto comprende la fornitura di cibo a lunga conservazione e di altre forniture essenziali, medicinali salvavita e kit per l’igiene».

Cosa augura all’organizzazione umanitaria del Malteser per il nuovo anno 2025?

«Spero che i Maltesi possano continuare a contare sui numerosi volontari e sul personale a tempo pieno anche nel prossimo anno per alleviare le sofferenze nel mondo. Siamo infinitamente grati a tante persone che ogni giorno affrontano i tanti problemi del mondo. Questo mi rende molto umile».

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