Città del Vaticano , 07 December, 2024 / 4:30 PM
Papa Francesco ha presieduto nel pomeriggio nella Basilica di San Pietro il decimo concistoro del suo pontificato. Creati 21 nuovi cardinali, 20 dei quali elettori in un futuro conclave.
I 21 nuovi porporati scelti dal Papa sono Angelo Acerbi, Arcivescovo titolare di Zella, Nunzio Apostolico; Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, Arcivescovo di Lima (Perù); Vicente Bokalic Iglic, C.M., Arcivescovo di Santiago del Estero (Argentina); Luis Gerardo Cabrera Herrera, O.F.M., Arcivescovo di Guayaquil (Ecuador); Fernando Natalio Chomalí Garib, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile); Tarcisio Isao Kikuchi, S.V.D., Arcivescovo di Tōkyō (Giappone); Pablo Virgilio Siongco David, Vescovo di Kalookan (Filippine); Ladislav Nemet, S.V.D., Arcivescovo di Beograd (Serbia); Jaime Spengler, O.F.M., Arcivescovo di Porto Alegre (Brasile); Ignace Bessi Dogbo, Arcivescovo di Abidjan (Costa d’Avorio); Jean-Paul Vesco, O.P., Arcivescovo di Alger (Algeria); Dominique Joseph Mathieu, O.F.M. Conv., Arcivescovo di Teheran-Ispahan dei Latini (Iran); Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa (Italia); Baldassare Reina, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, Arciprete della Basilica Papale di San Giovanni in Laterano; Frank Leo, Arcivescovo di Toronto (Canada); Rolandas Makrickas, Arciprete Coadiutore della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore; Mykola Bychok, C.Ss.R., Vescovo di Saints Peter and Paul of Melbourne degli Ucraini (Australia); Timothy Peter Joseph Radcliffe, O.P., Teologo; Fabio Baggio, C.S. Sotto-Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; George Jacob Koovakad, Arcivescovo titolare di Nisibi dei Caldei, Coordinatore dei Viaggi Apostolici; Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli (Italia).
“Tornare al cuore per rimettersi sulla stessa strada di Gesù, di questo abbiamo bisogno. E oggi, in particolare a voi, cari Fratelli che ricevete il cardinalato, vorrei dire: badate bene a fare la strada di Gesù”, ha detto il Papa nell’omelia.
“Fare la strada di Gesù - ha aggiunto - significa anzitutto ritornare a Lui e rimettere Lui al centro di tutto. Nella vita spirituale come in quella pastorale, rischiamo a volte di concentrarci sui contorni, dimenticando l’essenziale. Troppo spesso le cose secondarie prendono il posto di ciò che è necessario, senza arrivare al cuore. E abbiamo sempre bisogno di ritornare al centro, di recuperare il fondamento, di spogliarci di ciò che è superfluo per rivestirci di Cristo”.
Il Papa ha poi ricordato il significato della parola cardine che indica “il perno su cui viene inserito il battente di una porta: è un punto fermo di appoggio, di sostegno. Gesù è il punto d’appoggio fondamentale, il centro di gravità del nostro servizio, il “punto cardinale” che orienta tutta la nostra vita. Fare la strada di Gesù significa anche coltivare la passione dell’incontro. Gesù non fa mai la strada da solo; il suo legame con il Padre non lo isola dalle vicende e dal dolore del mondo. Al contrario, proprio per curare le ferite dell’uomo e alleggerire i pesi del suo cuore, per rimuovere i macigni del peccato e spezzare le catene della schiavitù, proprio per questo Egli è venuto. E, così, lungo la strada, il Signore incontra i volti delle persone segnate dalla sofferenza, si fa vicino a coloro che hanno perduto la speranza, solleva quanti sono caduti, guarisce chi è nella malattia. Le strade di Gesù sono popolate di volti e di storie e, mentre passa, Egli asciuga le lacrime di coloro che piangono”.
“Fare la strada di Gesù - ha concluso - significa essere costruttori di comunione e di unità. Per questo, posando il suo sguardo su di voi, che provenite da storie e culture diverse e rappresentate la cattolicità della Chiesa, il Signore vi chiama a essere testimoni di fraternità, artigiani di comunione e costruttori di unità”.
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