Roma, 30 November, 2024 / 10:00 AM
Ci prepariamo all’Avvento del Signore che si celebrerà tra poco meno di un mese. Domenica scorsa, con la festa di Cristo Re si è concluso l’anno liturgico e domani, con la prima domenica di Avvento si aprirà il nuovo anno per la Chiesa.
L’Avvento è un tempo forte di attesa, raccoglimento e preghiera in vista dell’arrivo del Messia. La Chiesa cattolica italiana ha messo a disposizione un Sussidio, disponibile online, per questo tempo con la presentazione del segretario generale, l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi. “In un tempo lacerato da lotte e discordie - si legge nel testo del presule - il segno della nascita di Gesù è un germoglio di speranza per l’umanità, desiderosa di essere la terra accogliente e feconda in cui far fiorire la carità perfetta e la gioia piena, la fraternità autentica e la solidarietà operosa, la pace stabile e la vita buona”. Il sussidio è uno strumento agile che intende aiutare ministri e operatori della liturgia “ad affinare l’uso sapiente del Messale Romano, a scoprire la ricchezza del Lezionario, a valorizzare il canto, a favorire la partecipazione di quanti vivono la disabilità e a tradurre i gesti liturgici in gesti di vita”. Quest’anno “le attenzioni ai temi dell’Anno Santo vogliono contribuire - spiega Baturi - a rinnovare la speranza, per imparare a guardare con lo sguardo di Dio la storia che ci ha plasmati, la realtà che ci circonda e il futuro che ci attende”. Nell’imminenza del Giubileo, infatti, l’Avvento “è un’occasione propizia per riscoprire il senso vero della speranza cristiana”.
Anche i vescovi pugliesi hanno voluto preparare un sussidio curato dalla Commissione per la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi della Conferenza episcopale regionale con il titolo “Spes: spalanchiamo la porta”. Ispirato ai Vangeli domenicali, il percorso si rivolge a catechisti, pastori, bambini, giovani, adulti e famiglie, offrendo animazione liturgica con celebrazioni coinvolgenti per ogni domenica d’Avvento, preghiere, etc.
Un sussidio in preparazione al Natale anche da parte della diocesi di Cefalù, in Sicilia, dal titolo “Sto alla porta e busso… la gioia della Speranza”. Il sussidio sarà disponibile a partire dalla veglia di Avvento, presieduta dal vescovo Giuseppe Marciante, che si svolgerà questa sera preparato dal Servizio Pastorale Liturgico da utilizzare nelle parrocchie. Questo strumento è pensato per accompagnare educatori, animatori e famiglie, proponendo un percorso che coinvolge i ragazzi in modo dinamico e profondo, spiega la diocesi. In questo tempo di Avvento una preghiera particolare sarà quella per la Pace per le terre martoriate dalla guerra.
A Bologna l’arcivescovo, il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana con una lettera esprime questo desiderio di preghiera. “Carissimi, inizia l’Avvento, tempo di attesa, che quest’anno ci prepara anche al Giubileo, tempo di perdono e speranza, di ripartenza, di memoria e desiderio”, scrive: “viviamo una stagione piena di violenza, guerra e di un enorme dolore. Quante tenebre che entrano nei cuori, nelle menti, che armano le mani! Chiediamo pace. Non possiamo abituarci alla guerra e anche alla convinzione che solo le armi possano risolvere i conflitti. L’odio produce odio, la violenza genera altra violenza”. Per il porporato “nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza, come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. La guerra è un giudice iniquo che rende mio fratello un nemico, un danno collaterale, un pericolo da abbattere, un oggetto senza valore e dignità. Aspettiamo il Re della pace, la nostra speranza, che non delude. Ma la pace dobbiamo - aggiunge il card. Zuppi - cercarla, chiederla, volerla con tutto noi stessi. Dio viene, ma chiede a noi di non restare inerti, di svegliarci dal torpore, di fargli spazio, di essere artigiani di pace. Tutti possiamo esserlo. Non è mai senza conseguenze quello che facciamo nel male, ma anche nel bene”.
Dal card. Oscar Cantoni, vescovo di Como, arriva l’invito a “correre di nuovo incontro al Signore che viene nel tempo dell’Avvento che si avvicina. Il nostro Dio non si stanca mai di attenderci, di venire a cercarci, suscita sempre inedite occasioni di salvezza, mentre aspetta solo che noi lo accogliamo con gioia e umile consapevolezza”. Per il porporato “non bastano le diverse luminarie che luccicano già fin d’ora, con molto anticipo, lungo le nostre strade a saziare l’irresistibile desiderio di felicità e di pienezza di vita che promana dal cuore di ogni uomo. Queste luci intendono esprimere il forte anelito di luce, la sete insaziabile di pace e di gioia che alberga nel cuore di ogni persona, ma si tratta di una ben misera consolazione, che non soddisfa il cuore di nessuno e non riempie di futuro la vita e alla fine si qualifica come luce fredda e fatua”. Da qui l’augurio che questo tempo di Avvento, con “la sua carica di speranza, potesse essere accolto e riconosciuto come una fulgida luce che irrompe nella notte, oltre il buio del mondo, dove le tenebre si fanno sempre più fitte, a causa delle diverse crisi che facilmente constatiamo” aggiungendo che anche là dove tutti pensano che “ci sia solo tristezza, aridità e fallimento, pur nelle attuali difficoltà, la speranza cristiana non può venire meno: Dio fa crescere i suoi fiori più belli, anche in mezzo alle pietre più aride”.
A Udine l’anno liturgico sarà aperto dall’arcivescovo Riccardo Lamba assieme a circa 400 ragazzi delle parrocchie della diocesi. E lo faranno, come di consueto, guidati dal presule in un’iniziativa proposta dall’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile domani. A presiedere il momento sarà il presule che tradizionalmente dà il la al cammino di Avvento dei giovanissimi. Rispetto al passato, cambia la sede dell’incontro: non più una chiesa della città di Udine, bensì la chiesa parrocchiale di Basaldella, secondo uno stile itinerante inaugurato proprio da Lamba. Alle ore 16 nella chiesa di San Martino a Basaldella si raduneranno i giovanissimi per accendere assieme la prima candela della corona di Avvento. E per pregare seguendo la figura-guida del loro anno pastorale, Maria Maddalena, presente già nella proposta educativa annuale chiamata “MagicAvventura”.
A Lucca l’arcivescovo Paolo Giulietti ha scritto ai fedeli una lettera dal titolo “Come è possibile? Maria segno di speranza per un popolo in cammino”. “Ogni Avvento rappresenta – scrive - un invito ad accogliere di nuovo il dono di una speranza affidabile; tanto più nel 2024, poiché è proprio nel segno della speranza che - la notte di Natale - sarà aperto il Giubileo”. Il presule lucchese ricorda la tradizionale attività dell’Avvento di fraternità, cioè la raccolta di offerte che avrà come obiettivo il contrasto alla povertà alimentare. I fondi raccolti infatti saranno destinati a supportare l’attività dei Centri di ascolto e degli Empori solidali, vere e proprie “sentinelle” della diocesi sul territorio, per monitorare e contrastare le povertà.
Avvento di fraternità anche in tante altre diocesi come a San Miniato dove la Caritas diocesana richiama l’attenzione di tutta la comunità su una realtà che si prende cura della marginalità e che necessita del nostro aiuto: il Centro diurno per bambini di Cerrik, in Albania. Una struttura che accoglie 80 bambini e ragazzi di età compresa tra i 5 e i 14 anni. I bambini ospitati provengono da famiglie che vivono in condizioni economiche molto difficili. Alcuni di loro hanno problemi di frequenza scolastica o hanno abbandonato la scuola, mentre altri non hanno mai avuto la possibilità di accedervi.
“Adotta una famiglia” è l’invito che l’Emporio della Solidarietà di Prato lancia alla città in occasione del Natale. Il supermercato gestito dalla Caritas diocesana, pensato per sostenere le persone in difficoltà economica, ha bisogno di una mano per riempire gli scaffali, in modo da offrire ai propri utenti i prodotti necessari per poter fare una spesa completa. “Reperire olio d’oliva, carne di pollo, uova e pannolini è diventato sempre più difficile - spiega Piero Rotondo, coordinatore del progetto Emporio di Prato - riceviamo sempre meno donazioni, le aziende del settore alimentare tendono a non avere esuberi e così siamo costretti a comprare alcuni prodotti base. Abbiamo bisogno di una mano e invitiamo chi fosse disponibile ad aderire alla nostra campagna”. Con 2,5 euro alla settimana, 120 euro l’anno, si permette a una famiglia di completare il carrello della spesa, si tratta di un sostegno “fondamentale” per aiutare il supermercato solidale di via del Seminario a rispondere alle richieste dei propri utenti, che accendono al servizio tramite i centri di ascolto Caritas, i servizi sociali del Comune e la San Vincenzo de’ Paoli.
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