Città del Vaticano , 21 November, 2024 / 11:26 AM
Papa Francesco ha ricevuto in Udienza la delegazione della Casa Editrice “La Scuola”. "Il 28 giugno 1965, San Paolo VI, ricevendo i rappresentanti de La Scuola Editrice, alla cui fondazione aveva contribuito il padre, così concludeva il suo discorso: Diamo onore alla vostra consumata scienza pedagogica; diamo incoraggiamento alla vostra attività in servizio della scuola". Il Papa accoglie con questo ricordo i presenti.
"Osservando oggi la condizione della vostra Società, che con audacia ha acquisito altre due Case editrici di ispirazione cattolica, la SEI e la Capitello, al fine di incidere maggiormente nella scuola, si potrebbe dire che state realizzando i voti del vostro grande Concittadino. La lettura che egli dava allora della situazione, riconoscendo lo sviluppo e la vitalità del vostro gruppo, grazie a Dio è tuttora attuale", commenta il Papa.
"Non avete avuto paura di affrontare rischi in momenti difficili, dovuti alla concorrenza di grandi Case editrici e alla trasformazione culturale in atto, segnata da dislocazione della ricerca religiosa e da una diffusa indifferenza", ringrazia il Pontefice per il lavoro svolto.
"Passione per l’educazione e formazione dei formatori sono i pilastri sui quali si basano le vostre attività. I libri di testo per gli studenti di ogni ordine e grado, le riviste rivolte ai docenti, le opere di pedagogia, i corsi di formazione per insegnanti, le collaborazioni con l’Università Cattolica del Sacro Cuore: tutto questo dice la consapevolezza che formare ai valori del Vangelo i ragazzi e i giovani significa offrire un contributo essenziale a una società di persone responsabili, capaci di costruire vincoli di fraternità con tutti", sottolinea ancora Papa Francesco.
"Da qui deriva un atteggiamento aperto, un atteggiamento dialogante nei confronti di tutti: infatti la scuola è anzitutto luogo in cui si impara ad aprire mente e cuore al mondo. I tre linguaggi: linguaggio del cuore – sentire bene –, linguaggio della testa – pensare bene –, linguaggio delle mani – fare bene –. Ma tutti in armonia: fare quello che si sente e si pensa; sentire quello che si pensa e si fa; pensare quello che si sente e si fa. Questi tre linguaggi uniti, tutti", raccomanda il Papa.
Conclude così Papa Francesco: "Il futuro è delle nuove generazioni e queste potranno costruirlo se i docenti che voi formate sapranno trasmettere loro fiducia e audacia, se i testi che voi preparate riusciranno a far sviluppare sete di sapere e di sapienza".
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA