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Progetto Arca: una ricerca sulla povertà che è "sinonimo di isolamento sociale"

Sono passati 30 anni dalla fondazione del Progetto Arca.  In questo tempo l’impegno per e con le persone fragili è cresciuto: ogni giorno Fondazione Progetto Arca offre un aiuto concreto a persone senza dimora, famiglie in emergenza economica e abitativa, persone con problemi di dipendenza, migranti in fuga da guerre e povertà.

Aiuto concreto significa sostegno alimentare, accoglienza abitativa e assistenza in strada, mettendo in campo la competenza degli operatori e la disponibilità crescente dei volontari, con l’obiettivo di accompagnare ogni persona in difficoltà in un percorso di recupero personale e di reinserimento sociale, abitativo e lavorativo.

Per "festeggiare e raccontare i primi 30 anni di attività", c'è stato un convegno organizzato a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dal titolo “30 anni di Progetto Arca. Una storia che cambia le storie” che fa il punto "su quanto fatto e quanto ancora c’è da fare, partendo dai risultati di una ricerca sulla povertà condotta a livello nazionale".

Il comunicato stampa ufficiale sottolinea che "secondo gli ultimi dati Istat (ottobre 2024), in Italia sono quasi 5,7 milioni le persone in condizione di povertà assoluta (che non possono cioè permettersi le spese essenziali per condurre uno standard di vita accettabile), pari al 9,7% del totale dei residenti; le criticità maggiori si riscontrano nelle famiglie più numerose: sono quasi 748mila le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori.

Ai dati ufficiali si aggiunge quanto gli operatori e i volontari di Progetto Arca osservano
ogni giorno, "in particolare quanto la povertà abbia un carattere multidimensionale, che non si
esaurisce nell’assenza di mezzi e risorse per pagare l’affitto, le bollette e la spesa, ma che
influenza le relazioni sociali e le aspettative sul futuro". Alla domanda “le persone che faticano a
soddisfare i bisogni primari hanno ancora spazio per i desideri?” Progetto Arca ha provato a
rispondere attraverso la ricerca, realizzata insieme a BVA Doxa, “Poveri noi! La povertà tra
rinunce, aspettative e desideri di cambiamento”.

Sempre la nota fa sapere che "il campione dell’indagine è nazionale, costituito da 800 individui che frequentano i Market solidali di Progetto Arca a Milano, Roma, Napoli, Bari e Ragusa. Nel campione, 6 su 10 sono donne; più della metà è di nazionalità italiana, mentre il 24% è di nazionalità straniera e proviene soprattutto da Europa e Africa; 8 su 10 vivono con altre persone e in particolare con i
figli, il coniuge/partner o i genitori; il 71% non è occupato (si tratta principalmente di disoccupati,
anche di lungo corso)".

"Tra i primi dati, emerge l’impossibilità di mantenere una vita considerata “dignitosa”.
Il 63% degli intervistati riferisce di non essersi potuto permettere nell’ultimo anno neanche un
giorno di vacanza lontano da casa e il 42% di non essersi potuto concedere tre cene al ristorante; il
46% ammette che in passato riusciva ad affrontare spese necessarie come l’acquisto di un paio di
scarpe, ora non più. E il senso di frustrazione più forte riguarda le rinunce che penalizzano le
prospettive di crescita dei minori: il 51% non può garantire ripetizioni scolastiche ai propri figli, il
49% non li può iscrivere ad attività sportive, il 28% non ha la possibilità di acquistare i libri di
testo", queste le stime ufficiali.

La povertà è "anche sinonimo di isolamento ed esclusione sociale". "Alla domanda
“quanto sono cambiate le sue relazioni interpersonali nell’ultimo anno?”, quasi 6 persone su 10
raccontano che gli amici sono spariti e confessano di evitare occasioni di incontro, anche per
l’imbarazzo di condividere la propria situazione", si legge sempre sul comunicato del Progetto Arca.

“Abbiamo realizzato questa ricerca perché sia un punto di ripartenza, dopo 30 anni di
attività, per permetterci di conoscere meglio le persone che accedono ai nostri servizi e capire
come migliorarli in base alle loro specifiche esigenze, e offrire quindi risposte mirate e concrete”
commenta Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca. “Tra i tanti servizi che
in questi anni abbiamo strutturato e migliorato anno dopo anno voglio sottolineare l’Housing
sociale, che prevede l’ampliamento di diverse soluzioni abitative per persone e famiglie in
difficoltà. Oggi siamo giunti ad avere 150 case in tutta Italia, in particolare a Milano, perché
siamo convinti che per raggiungere la vera integrazione l’unica strada è la casa”.

 

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