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Papa Francesco: Maria sposa e discepola dello Spirito Santo

Udienza generale in Piazza San Pietro

Un cielo velato saluta piazza San Pietro. Il freddo invernale comincia a sentirsi nella Capitale. Ma non ferma certo Papa Francesco per il suo consueto giro in papamobile nella piazza: molti i bambini presenti. Il Papa ne accoglie quattro nella sua autovettura. E’ mercoledì, giorno dell’udienza generale. Papa Francesco riprende il ciclo di catechesi “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza” e, oggi,  incentra la meditazione sul tema “Una lettera scritta con lo Spirito del Dio vivente: Maria e lo Spirito Santo. La Lettura che introduce la meditazione di Papa Francesco è quella degli Atti degli Apostoli (1, 12-14). 

 

“Tra i diversi mezzi con cui lo Spirito Santo attua la sua opera di santificazione nella Chiesa – Parola di Dio, Sacramenti, preghiera – ce n’è uno tutto particolare ed è la pietà mariana. Oggi i teologi cattolici tendono a dare un significato nuovo e più giusto al detto tradizionale “Ad Iesum per Mariam”, cioè “a Gesù per mezzo di Maria”. Il vero e unico mediatore tra noi e Cristo, indicato come tale da Gesù stesso, è lo Spirito Santo. Maria è uno dei mezzi di cui lo Spirito Santo si serve per portarci a Gesù”, con queste parole comincia la meditazione Papa Francesco. E poi, fa riferimento a San Paolo che aveva definito la comunità cristiana “una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma su tavole di cuori umani”. 

 

Ed è in questa visione che, allora, Maria - continua il Pontefice -  diviene “anch’essa una lettera scritta con lo Spirito del Dio vivente. Proprio per questo, ella può essere conosciuta e letta da tutti gli uomini, anche da chi non sa leggere libri di teologia, da quei “piccoli” ai quali Gesù dice che sono rivelati i misteri del Regno, nascosti ai sapienti”. Maria è, dunque, “una lettera”, “una pagina bianca” su cui il Signore “può scrivere ciò che vuole”. 

 

Per queste ragioni, “la Madre di Dio è strumento dello Spirito Santo nella sua opera di santificazione. In mezzo al profluvio interminabile di parole dette e scritte su Dio, sulla Chiesa e sulla santità (che pochissimi, o nessuno, è in grado di leggere e capire per intero) lei ci suggerisce due sole parole che tutti, anche i più semplici, possono pronunciare in ogni occasione: “Eccomi” e “fiat””. E continua: “Maria è colei che ha detto “sì” a Dio e con il suo esempio e la sua intercessione ci spinge a dire anche noi il nostro “sì” a Lui, ogni volta che ci troviamo dinanzi a una obbedienza da attuare o a una prova da superare”.

 

Lo sguardo si rivolge al presente: “In questo momento, la Chiesa si trova nella situazione in cui la comunità cristiana era all’indomani dell’Ascensione di Gesù al cielo. Deve predicare il Vangelo a tutte le genti, ma è in attesa della “potenza dall’alto” per poterlo fare”. Il tema dello Spirito Santo, allora, prorompe nella meditazione: è il rapporto tra lo Spirito e Maria ad interessare in particolar modo il Pontefice. “Tra lei e lo Spirito Santo - conclude Papa Francesco - c’è un vincolo unico ed eternamente indistruttibile che è la persona stessa di Cristo”. La Vergine Maria, dunque, è sì sposa dello Spirito Santo “ma è, prima ancora, la discepola dello Spirito Santo”.

 

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