Città del Vaticano , 12 November, 2024 / 4:00 PM
"L’annuale ricorrenza della Giornata mondiale della pesca è una speciale occasione per approfondire il nostro rapporto con sorella acqua e con lo sviluppo umano integrale di tutti", così inizia il Messaggio del Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il Card. Michael Czerny S.I., in occasione della Giornata Mondiale della Pesca che si celebra il 21 novembre 2024.
"Il lavoro dei pescatori, fra i più antichi dell’umanità, è profondamente cambiato in larga parte del nostro pianeta. Si può dire che le ferite inflitte alla nostra casa comune da un modello economico aggressivo e divisivo riguardano in modo diretto la vita e il futuro di milioni di esseri umani che vivono della pesca. Equilibri secolari fra lavoro umano e natura sono stati stravolti da modalità predatorie di implementazione di tecnologie e profitti, a vantaggio di una minoranza sempre più influente e potente, disinteressata agli effetti a medio e lungo termine di questa economia che uccide", si legge nel Messaggio.
"La Chiesa partecipa delle gioie e delle speranze, ma anche delle tristezze e delle angosce di un’umanità chiamata, in questo momento storico, a riscoprire la fraternità come dimensione sociale e politica, la cultura dell’incontro come alternativa alla globalizzazione dell’indifferenza. dell’indifferenza. I cristiani non possono, perciò, voltarsi dall’altra parte quando interi ecosistemi sono minacciati da modalità di lavoro che li devastano e impoveriscono sino alla fame popolazioni già provate da diseguaglianze e conflitti.", commenta il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
"Ai pescatori di tutto il mondo, così, la Chiesa vuole far sentire il proprio accompagnamento e sostegno. Esisterà e può essere perseguito uno sviluppo tecnologico che rafforza la dignità e la sicurezza del lavoro, ristabilendo i giusti equilibri fra le persone, il lavoro e l’ambiente. Ugualmente, i legislatori possono smarcarsi dai grandi interessi di pochi, per intervenire a favore di piccole comunità, imprese familiari e organizzazioni di pescatori che, con le opportune garanzie, sono in grado di contribuire più direttamente ed efficacemente al bene comune. Essi, infatti, hanno una vocazione a custodire il mare che va sostenuta in un’ottica di ecologia integrale diffusa e popolare. Tale sensibilità inserisce a pieno titolo i pescatori fra le membra del Corpo di Cristo che cooperano alla creazione di un mondo più fedele ai sogni di Dio", conclude il Messaggio.
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