Città del Vaticano , 09 November, 2024 / 6:34 PM
Si sono concluse stasera le celebrazioni per i 1700 anni della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Un solenne pontificale presieduto dal vicario della diocesi Baldassare Reina dopo la giornata di ieri con il primo incontro del percorso “Ascoltando i maestri”, con la partecipazione di monsignor Andrea Lonardo e don Fabio Rosini ed altri. Una sintesi della storia con il focus su alcuni eventi e personaggi che hanno avuto a che fare con la basilica, da Costantino, per passare poi a san Francesco, che arrivò al Laterano per chiedere l’approvazione della regola. E poi l'arte con Borromini che ne ha curato il grande restauro e l’ha concepita così come la vediamo oggi.
Con la celebrazione dell’anniversario si conclude anche il concorso indetto un anno fa dall’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione cattolica della diocesi di Roma, dal titolo “La basilica lateranense tra fede e storia”, per le scuole di ogni ordine e grado del territorio diocesano.
La data del 324 per la consacrazione della Basilica è convenzionale perché storia ed archeologia non riescono ancora a risolvere la questione. Di certo si sa che la Basilica voluta e costruita da Costantino fu importante perché riunì tutti i cristiani romani e la data del 9 novembre ricorda dal medioevo la consacrazione e la dedicazione al Santissimo Salvatore. Una festa liturgica in cui tutti i cristiani del mondo si uniscono in preghiera al Papa, vescovo di Roma.
Nella omelia il Vicario della Diocesi di Roma Baldassare Reina ha ricordato che "l’annuale ricordo della Dedicazione per noi oggi assume un significato particolare poiché ricordiamo i 1700 anni di questa Basilica, sede della Cattedra di Pietro, punto di riferimento particolarissimo per la nostra Diocesi e per la Chiesa universale. Per un anno intero si sono organizzati eventi e celebrazioni per mettere in risalto il ruolo di questa Chiesa Mater et Caput di tutte le Chiese del mondo". Reina ha scelto le lettura del Vangelo con il racconto di Zaccheo ignorando la messa specifica di oggi dedicata proprio alla Dedicazione della Basilica.
Parlando dell' incontro di Gesù e Zaccheo con un riferimento alla Basilica dice:"È vero che la parola “dedicazione” riporta alla memoria il momento in cui la Chiesa è stata consacrata, ma mi piace pensare che questo termine fa riferimento al fatto che Dio ha sempre uno sguardo da dedicare a ciascuno di noi e a tutti noi come suo popolo, stirpe eletta, nazione santa, gente che gli appartiene. Qui, in questa Chiesa, facciamo l’esperienza di Zaccheo; ci sentiamo costantemente guardati con amore da Dio, come fa una mamma con i figli, quando li vede stanchi o scoraggiati, quando raccoglie i loro sguardi spenti e i loro corpi pieni di lividi".
Poi in riferimento al Giubileo alle porte il Vicario dice: "Come Diocesi di Roma abbiamo la vocazione e la responsabilità non solo di accogliere i pellegrini ma di testimoniare a tante persone che arriveranno da tutto il mondo che la comunione ecclesiale cambia la vita, riscalda il cuore, ti aiuta a deporre l’uomo vecchio per essere creatura nuova; chi vive pienamente il mistero della Chiesa ama i poveri, soccorre lo straniero, aiuta gli anziani, incoraggia i giovani, da speranza a chi è deluso; chi vive autenticamente la Chiesa è sempre disposto a dare quattro volte tanto; si fa testimone della moltiplicazione della gioia e della misericordia. Se non è così siamo o rischiamo di essere una Chiesa sterile, svuotata di senso prima ancora che di persone".
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