Città del Vaticano , 25 October, 2024 / 12:00 AM
Questa mattina, Papa Francesco, ha ricevuto in Udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano, i partecipanti al XLVIII Capitolo Generale della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, detti anche semplicemente Passionisti. Papa Francesco si è rivolto a loro con un cordiale saluto: “Sono lieto di incontrarvi in questo momento nel quale vi accingete a concludere il vostro Capitolo Generale, che si è interrogato su come rispondere in modo adeguato al nostro tempo tumultuoso, all’iniziativa di Dio, che sempre chiama a cooperare al suo piano di salvezza”, queste le prime parole di Papa Francesco.
Si concentra, poi, sul ruolo della missione che si deve proporre sempre “l’obiettivo di raggiungere il più vasto numero di persone possibile, poiché tutti, nessuno escluso, hanno un estremo bisogno della luce del Vangelo. Senza rinunciare ai consueti metodi di azione pastorale, vi auguro di individuare anche nuovi percorsi e creare nuove occasioni per facilitare l’incontro tra le persone e il Signore, il quale non abbandona nessuno”.
E poi, l’esortazione ai Passionisti: “Siate fedeli al compito di tener vivo il prezioso carisma di San Paolo della Croce. L’evangelizzazione, basata sulla buona testimonianza di sé, sul kèrigma, sulle omelie, annuncia l’amore di Dio che si dona nel Figlio per la salvezza umana. Il vostro Fondatore ha colto tutto questo nella sua radice profonda. Rapito da questo mistero, guidato dallo Spirito, si trovò immerso in un’esperienza spirituale che l’ha reso uno dei più famosi mistici del suo tempo”.
Del Santo fondatore, Papa Francesco coglie “la sua più originale intuizione”: comprendere che “la morte di Gesù in Croce è la manifestazione suprema dell’amore di Dio. Esso è il miracolo dei miracoli dell’amor divino, la porta per entrare nell’intimità della preghiera e dell’unione con Lui, la scuola per imparare tutte le virtù, l’energia che rende capaci di sopportare ogni dolore”.
“Con la gioia e la forza di questa appartenenza carismatica, i passionisti sappiano anche annunciare la presenza del Crocifisso Risorto nelle sofferenze dei nostri giorni. Ne conosciamo la vastità e la devastazione nella povertà, nelle guerre, nei gemiti della creazione, nei perversi dinamismi che producono divisioni tra le persone e lo scarto dei deboli. Si compia tutto il possibile per evitare che il dolore dei nostri fratelli rimanga senza senso e si risolva in uno spreco di umanità e disperazione. Nelle spire di questo dolore Cristo è passato sofferente e crocifisso, vivendo nell’amore ogni trafittura ed offrendo un senso al dolore offerto per amore”, così conclude Papa Francesco.
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