Roma, 21 October, 2024 / 2:00 PM
“È Dio che sceglie, è Dio che manda, è Dio che mette in bocca la parola che il profeta dovrà pronunciare. L’unica azione che deve compiere il servo è quella di stare in Dio, di sentirsi totalmente preso da Lui e inviato per la missione pensata dal Padre e realizzata per mezzo del Figlio: fare in modo che tutti gli uomini siano salvati”. Lo ha detto il Vicario di Roma, Monsignor Baldassare Reina, nell’omelia della Messa in San Giovanni in Laterano, celebrata sabato scorso, per l’ordinazione di 12 nuovi diaconi.
“La Chiesa – ha aggiunto il futuro cardinale - è il luogo del servizio al quale sentiamo di essere stati chiamati e la coerenza anche faticosa e difficile che ci impegna è la possibilità di amore che riserviamo a Dio attraverso la sua Chiesa. Amiamo la Chiesa perché amiamo Dio; amiamo la Chiesa perché amiamo il suo popolo che tentiamo di guidare sempre a Lui. Solo in questa logica d’amore si comprendono gli impegni di povertà, castità e obbedienza che oggi assumente solennemente e che esprimono la vostra piena appartenenza allo Sposo”.
“Abbiamo bisogno di diaconi che, come Maria, si accorgano del vino che manca. Per questo motivo – ha precisato - sui diaconi invocheremo il dono dello Spirito. Cioè chiederemo che siano resi pienamente partecipi del dono d’amore del Padre e del Figlio. Siano impastati d’amore; anzi, dello stesso amore divino. Consacrati con il dono dello Spirito saranno capaci di sedersi alla mensa della storia con occhi nuovi; guarderanno gli eventi del nostro tempo con sapienza e intelligenza per cogliere ciò che oggi mortifica la vita. Serve che il grido della Madre diventi oggi il grido dei servi: “Non hanno vino!” Gridiamolo nella preghiera che i nostri giovani, le nostre famiglie, la nostra società non ha più il vino della vera gioia. Si continua a pensare che senza Dio e in nome di una libertà senza confini si possa costruire il vero benessere. E invece constatiamo ogni giorno il fallimento, la morte, uno smarrimento che genera confusione e una perdita di senso che davvero ci preoccupano. La diaconia che oggi il Signore vi chiama a vivere è la diaconia della verità annunciata e testimoniata”.
“È sempre vero – ha detto ancora Monsignor Reina - che è Dio che realizza l’opera ma è anche vero che se noi non collaboriamo lasciandoci rinnovare da Dio nulla è davvero nuovo”.
Infine, rivolgendosi ai nuovi diaconi, il Vicario ha ricordato che “per il fatto che Dio vi ha scelti chiamandovi al sacramento dell’ordine, non siete migliori di altri e non avete più meriti di altri. Siete, siamo tutti vasi di argilla. Il ministero che accogliete non è sinonimo di successo ma porta il marchio del vaso d’argilla. Ma la buona notizia è che questo piccolo e fragile vaso da oggi e per sempre è riempito dell’amore di Dio. Non concentratevi mai sul vaso, Pensate solo a ciò che c’è dentro”.
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