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Un servizio di EWTN News

Quando l’Europa cristiana dimenticò il quinto comandamento

 

«Come vescovo tedesco, il ricordo del raid del 16 ottobre mi riempie di vergogna. Perché furono i tedeschi a pianificare ed eseguire il raid. Sono stati i tedeschi a perseguitare e ad arrestare gli ebrei,con la chiara consapevolezza che sarebbero stati uccisi, e questo raid è avvenuto qui a Roma, nel cuore della Chiesa cattolica». Con queste parole monsignor Bertram Meier, Vescovo di Augusta, e Presidente della Commissione per la Chiesa mondiale della Conferenza Episcopale Tedesca, ha ricordato martedì 15 ottobre in Piazza San Pietro, il Rastrellamento del ghetto di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943.

Tra le ore 5:30 e le ore 14 di quello che poi sarà ricordato come il Sabatonero, truppe delle Schutzstaffel (squadre di protezione), le famigerate SS,insieme a funzionari della Repubblica Sociale Italiana arrestarono 1.259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine, appartenenti alla comunità ebraica romana. Gli arresti avvennero attorno avia del Portico dOttavia e nelle strade vicine, ma anche in altre zone di Roma. Alcuni degli arrestati, di sangue misto, vennero rilasciati, ma 1.023 furono deportati ad Auschwitz-Birkenau. Solo sedici di loro sopravvissero.

La commemorazione è stata organizzata dallAssociazione Ricordiamo Insieme, fondata nel 2012 dalla coppia tedesca Friederike e Tobias Wallbrecher e da tre donne ebree romane, Grazia, Rivka e Sara Spizzichino, la cui prozia, Settimia Spizzichino, fu lunica donna sopravvissuta alla deportazione di quel 16 ottobre 1943 (morì poi nel 2000).

Monsignor Meier, ha sottolineato come tutto questo sia sorprendentemente avvenuto proprio nel continente europeo, il cui sviluppo storico si ècostitutivamente intrecciato nei secoli con i valori e la cultura cristiani: «Certamente il nazionalsocialismo era unideologia anticristiana e le motivazioni di coloro che pianificarono e realizzarono lomicidio degli ebrei europei contraddicevano completamente tutte le convinzioni cristiane. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che la Shoah ha avuto luogo in Europa, in una cultura profondamente caratterizzata dal Cristianesimo. Tutti coloro che hanno preso parte allarresto, alla deportazione e allassassinio degli ebrei avevano imparato i Dieci Comandamenti. Tutti conoscevano il comandamento “Non uccidere!”. La Shoah rimane una dolorosa spina nella carne del Cristianesimo».

Inevitabile anche il collegamento con l’attuale conflitto in Terra Santa e Libano: «In seguito al brutale massacro compiuto da Hamas in Israele il 7 ottobre 2023 – ha detto ancora Presidente della Commissione per la Chiesa mondiale della CET - il numero di attacchi antisemiti nei Paesi occidentali è cresciuto. Nella sola Germania, il numero di reati a sfondo antisemita è raddoppiato nellultimo anno. Lattacco terroristico di Hamas e laumento dellantisemitismo hanno colpito profondamente le comunità ebraiche in Europa. Dopo il 7 ottobre e linizio della guerra a Gaza, il dialogo interreligioso è caduto in silenzio in molti luoghi e molte amicizie si sono spezzate. Oggi molti ebrei si chiedono se sono diventati di nuovo estranei. Il 7 ottobre è quindi una sfida anche per noi cristiani. È nostro dovere opporci allantisemitismo nella vita quotidiana ed essere al fianco degli ebrei quando vengono attaccati. È nostro dovere mantenere il dialogo cristiano-ebraico e le amicizie che si sono sviluppate. Questo vale anche quando ci troviamo di fronte alle politiche del governo israeliano e alle guerre a Gaza e in Libano. Non è la polemica a porre fine al dialogo, ma il silenzio».

Dopo levento commemorativo in Piazza San Pietro i partecipanti si sono diretti a piedi verso lex Collegio Militare, dove in quel sabato del 1943 la maggior parte degli ebrei fu imprigionata prima della deportazione. «Mentre percorrete i mille gradini che portano allex Collegio Militare - ha invitato infine il vescovo di Augusta - vi chiedo di pregare per le vittime del raid romano, ma anche per gli ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas e per le vittime delle guerre iniziate da Hamas, Hezbollah e Iran a Gaza e in Libano».

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