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San Giovanni Leonardi e l'icona di Santa Maria in Portico in Campitelli. Oggi la Celebrazione con il Cardinale Parolin

L'altare maggiore della chiesa. Primi Vespri del Transito di San Giovanni Leonardi

“Era particolare la sua carità verso il prossimo, al quale sovveniva non solo con curarli per amore di Dio e dar loro i medicamenti necessari; ma molto più con sani documenti, con disporli alla confessione, e con procurare di rendere prima sana l’anima dalle spirituali infermità. Così era fatto Giovanni, non meno per l’anime che per i corpi operatore e dispensatore di medicine”, scriveva G. Bonafede, il primo biografo di San Giovanni Leonardi del quale oggi ricorre la memoria liturgica. Nato a Lucca, ma romano d’adozione. E proprio nella Città Eterna incontrerà una delle immagini mariane più famose: quella custodita in Santa Maria in Campitelli. 

 

A questa immagine, Leonardi si lega subito; comprende che il popolo di Dio guarda a questa piccola icona con trasporto profondo. L’Immagine, conservata nella gloria dell’altare maggiore della chiesa di Santa Maria in Campitelli, è un’icona – in lamina di rame dorato, alta ventisei centimetri e larga quasi ventuno – che rappresenta la Vergine col Bambino Gesù in braccio, nella tipica iconografia bizantina dell’Odigitria, di Colei che indica la via. Le fonti storiche attestano la sua conservazione nella chiesa fin dal XII secolo, ma i canoni iconografici fanno pensare ad una immagine più antica. Solo nel VI secolo, troviamo la tipologia iconografica legata agli eventi della miracolosa apparizione della Vergine Maria a santa Galla (muore a Roma nel 550), figlia del console romano Simmaco, che – una volta rimasta vedova dopo appena un anno di matrimonio – si convertirà al Cristianesimo, e – dopo aver rifiutato nuove nozze – dedicherà la propria vita al digiuno e alle opere di carità. Nel ciborio dell’altare maggiore vi era un distico, ormai andato perduto, ma le cui parole ci sono state tramandate grazie alle testimonianze redatte dai primi agiografi del sacro luogo: “Hic est illa piae Genitricis Imago Mariae quae discubenti Gallae patuit metuenti” (Questa è l’immagine di Maria Madre di Dio che si manifestò a Galla, umile e timorosa, mentre serviva i poveri).

 

Questi versi verranno poi trascritti dallo stesso san Giovanni Leonardi nella sua Narratione della Miracolosa Imagine della Beatissima Vergine, redatta nel 1605. Ma cosa lega questa immagine al santo lucchese? Giubileo del 1600. Alcuni confratelli del fondatore dell'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio (fondato nel 1574) giungono da Lucca a Roma: è arrivato il momento di stabilire una comunità nella Città Eterna. Si susseguono diverse proposte: la chiesa di San Giovannino alla Pigna; la chiesa delle monache di San Silvestro e la chiesa di Sant’Ambrogio de’ Milanesi. Ma, poi, si fa strada un’altra possibilità, non certo immaginata: la chiesa di Santa Maria in Portico. Come si arrivò alla scelta di questo luogo è descritto in un interessante libro di padre Davide Carbonaro, storico dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio: “Un venerdì di marzo del 1601, mentre il cardinale Giustiniani si trovava nella cappella del Santissimo Sacramento in San Pietro alla presenza di alcuni cardinali tra cui il cardinale Cesi, Diacono di Santa Maria in Portico e nipote di Innocenzo IX, pregò i porporati di ascoltare le suppliche del Padre Giovanni, noto a tutti per i servizi compiuti a favore della Sede Apostolica. A tale richiesta rispose immediatamente il cardinale Cesi: «Se il padre Giovanni vuole la chiesa del mio titolo io la do volentieri” (San Giovanni Leonardi, Editrice Velar, 2008). Il 14 agosto del 1601, vigilia della solennità dell’Assunzione di Maria, San Leonardi e i suoi compagni, approdarono nel “porto” sicuro della chiesa romana di Santa Maria in Portico, sotto lo sguardo amorevole della Vergine. 

 

L’icona di Santa Maria in Portico e San Giovanni Leonardi, una storia che continua ancora oggi: da poco, infatti, sono stati celebrati i 1500 dell'effigie mariana. E sempre quest’anno vengono festeggiati i 450 anni dalla fondazione dei Chierici Regolari della Madre di Dio. Anniversari che saranno sicuramente ricordati nella Solenne Concelebrazione delle ore 18,30 in Santa Maria in Portico in Campitelli. A presidere al Rito religioso, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede. 





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