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Un servizio di EWTN News

La Cattedra dei Pontefici sarà esposta sotto il Baldacchino del Bernini riportato al suo splendore

Dalla prossima settimana lo "scarteranno" e il 27 sarà di nuovo visibile per la messa di chiusura del Sinodo. Così almeno sembra. Il Baldacchino di San Pietro sull'Altare della Confessione torna al suo splendore originale con gli ori che risplendono. Non solo. Viene restaurato anche l'Altare della Cattedra e anche qui l'ora sarà di nuovo un modo per contornare di luce la cattedra di bronzo che custodisce la cattedra lignea dell' VIII secolo considerata per tradizione la " Cattedra di San Pietro". Più che all'Apostolo ci si riferisce di fatto alla Basilica stessa, quella costantiniana sostituita da quella attuale. Una "Fabbrica" molto lunga quella della Basilica di San Pietro.

Il restauro è stato veloce vista la mole del monumento, era iniziato a febbraio.

Ora in più, in attesa che sia completato anche l'Altare della Cattedra, la reliquia di legno dovrebbe essere esposta da fine ottobre ad inizio dicembre propio davanti alla Confessione.

Si tratta di un oggetto speciale con un significato speciale.

Una ricerca approfondita sull'oggetto era stata fatta ai tempi di Paolo VI. Interessanti sono le placche di avorio riferite alle fatiche di Ercole probabilmente del III- IV secolo e di fattura egiziana e appartenenti ad un altro trono, forse imperiale. Costantino lo donò al vescovo di Roma  nel palazzo del Laterano e poi le formelle furono staccate e ricomposte sul torno regali Carlo il Calvo , donato alla basilica Vaticana in occasione della incoronazione nell' 875.

Al di là del valore artistico decorativo, le formelle hanno una valenza interpretativa allegorica del mito pagano di Ercole quale espressione di verità e virtù cristiane.
Certamente il monumento bronzeo del Bernini è la maggiore glorificazione che si possa fare della Cattedra, sia per il posto che essa occupa nella Basilica sia perché ne conferma l’esaltazione a simbolo della autorità magisteriale del Papa.

Per conoscere meglio questo pezzo di storia della Chiesa ci sono due volumi da consultare pubblicati dalla Pontifica Accademia Romana di Archeologia: Memorie, Volume X, La cattedra lignea di San Pietro in Vaticano, del 1971 e Memorie, in 8° Volume I, nuove ricerche sulla cattedra lignea di San Pietro in Vaticano.  E c'è anche un bellissimo e pratico volume del Capitolo di San Pietro

Dai disegni dell’architetto Carlo Fontana fu tratta nel 1705 una fedele accurata riproduzione della Cattedra, oggi collocata nel Museo Tesoro del Capitolo di San Pietro.

Come scrive Dario Rezza la Cattedra venne collocata nell’abside della Basilica vaticana, il 17 gennaio 1666, per desiderio di papa Alessandro VII. La festa della Cattedra di san Pietro è il 22 febbraio, in uso a Roma già nel 336, anche se la sua origine e celebrazione non hanno alcun riferimento alla cattedra materiale, esprimeva infatti, ed esprime tuttora, la potestà di Pietro, radicata in Roma e lasciata ai suoi successori.

Nel 1630 Urbano VIII , lo steso che volle il Baldacchino sulla Canfessione, pose il problema della sistemazione definitiva della cattedra nella nuova Basilica e incaricò Gian Lorenzo Bernini di approntare una custodia confacente. Nel 1705 si fu un’ostensione straordinaria, quando Clemente XI ne fece eseguire, sotto la direzione dell’architetto Carlo Fontana, una riproduzione fedele, oggi visibile nel Museo storico artistico del Capitolo vaticano.

"Altra estrazione della cattedra dalla custodia bronzea è avvenuta alla fine del XVIII secolo per iniziativa di Pio VI.

L’ultima esposizione della cattedra vaticana è avvenuta nel 1867, dal 28 giugno al 9 luglio, in occasione delle feste centenarie di san Pietro, volute da Pio IX: essa fu traslata dal monumento berniniano sull’altare della Madonna gregoriana e richiamò un flusso notevole di fedeli. Ma al di là di un certo interesse culturale oltre che devozionale, nulla si poté approfondire dal punto di vista archeologico nei riguardi della reliquia petrina. Solo un secolo dopo, nel 1968, la richiesta degli studiosi di procedere ad esami più approfonditi in considerazione dell’alto valore storico e artistico dell’oggetto, fu accolta da Paolo VI. I fregi della traversa orizzontale del timpano mostrano nella parte centrale il busto di un sovrano con corona regale, che nella mano sinistra tiene un globo e nella destra un piccolo scettro. Non c’è dubbio, anche per un raffronto con analoghe rappresentazioni, che si tratti del re Carlo il Calvo.

"La tarda antichità e l’alto Medioevo ci hanno lasciato nella cattedra lignea di san Pietro un documento di grande valore artistico e storico, che ha assunto col tempo anche valore di reliquia divenendo oggetto di culto e che, pur senza porre una stretta connessione concettuale con l’oggetto materiale in sé, rimane il simbolo del magistero papale" conclude Dario Rezza.

 

 

 

 

 

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