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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco ai giovani di Timor Leste: “Non dimenticherò mai il vostro sorriso”. E arriva a Singapore

Papa Francesco a Dili, Timor Leste, presso il Centro di Convenções incontra i giovani. Un momento atteso. "Sì, perché voi siete la netta maggioranza della popolazione di questa terra, e con la vostra presenza la riempite di vita, di speranza, di futuro", dice subito il Pontefice nel suo discorso.

Sono le 9.30 locali a Dili ( le 2.30 della mattina di Roma) e il Papa viene accolto all’ingresso dal Responsabile della Commissione Nazionale Cattolica per la Gioventù di Timor- Leste, Don Francisco Indra Tey Seran,. Alcuni giovani gli offrono dei fiori.

Successivamente, il Papa entra nella Sala Grande e, salendo sul palco, prima di sedersi, depone dei fiori dinanzi alla statua della Madonna. Qui varie testimonianze di giovani. Sono tanti i balli e i canti tradizionali che i giovani offrono a Francesco. E il Pontefice è allegro, scherza con loro, improvvisa.

"Che fanno i giovani?", chiede a braccio il Papa. Alcuni di loro rispondono “proclamare Cristo”, “amarci gli uni e gli altri”. Per Francesco i giovani devono fare “lìo”, chiasso, rumore. “Voi conoscete qualche giovane che non sappia ballare?”.

Non dimenticherò mai il vostro sorriso, voi siete un popolo che sa sorridere”, continua il Papa sempre a braccio.

"State attenti perché arrivano quelli che si chiamano venditori di felicità e ti danno droga e altre cose che ti danno felicità per mezz’ora….voi sapete meglio di me questa situazione…io vi auguro che continuate con questa gioia della gioventù, voi siete gli eredi di quelli che vi preceduto, non perdete la memoria di coloro che con tanti sacrifici hanno consolidato questa nazione”, dice Francesco.

“Un giovane che non sogna è un pensionato della vita”, continua poi il Papa parlando ai giovani dell’importanza dei giovani. Poi un tema caro al Papa, i nonni. Il Pontefice lo ricorda ai giovani di Timor Leste. “Voi rispettate gli anziani?”, chiede il Pontefice. “Ci precedono sempre, sono un tesoro, i due tesori più grandi sono i bambini e gli anziani”.

“Libertà, impegno e fraternità", queste poi le tre parole di Papa Francesco ai giovani di Timor Leste.

Libertà. “Ukun rasik-an” è un detto in lingua tetum che significa ciascuno si governi da sé. Un giovane che non è capace di autogovernarsi è dipendente, è schiavo del proprio desiderio e credersi onnipotente”, dice il Papa.

Impegno. “Un giovane impegnato è un giovane semplice, un giovane che lavora, un giovane che ha delle responsabilità è un giovane che ama la sua patria”, queste le parole che arrivano dai giovani presenti. Il Papa raccomanda ai ragazzi di aver cura della Casa Comune, un impegno.

Fraternità, l’ultimo valore. “Essere fratelli, non nemici”. “Bisogna rispettarsi e l’amore è il servizio”, il Pontefice lo fa ripetere ad alta voce ai ragazzi.

Questo è l'ultimo appuntamento del Pontefice a Dili. Il Papa con una cerimonia di congedo lascia Timor Leste e inizia l'ultimissima parte del suo viaggio, Singapore. Il Papa è partito alle 5.25 di Roma e dopo circa 4 ore di volo arriva all'aeroporto di Singapore ( ore 8.52 di Roma) e viene accolto dal Ministro della Cultura, della Comunità e della Gioventù con la consorte e dall’Ambasciatore di Singapore presso la Santa Sede e insieme si dirigono verso la Sala “Dendrobium” per un breve incontro. Non ci sono discorsi.

Domani il Pontefice incontrerà le autorità del Paese.

Al termine della cerimonia di benvenuto odierna, Papa Francesco si trasferisce in auto al St. Francis Xavier Retreat Centre, dove viene accolto all’ingresso dal personale. Alle 18.15 (12.15 ora di Roma), Francesco incontra in forma privata i Membri della Compagnia di Gesù, sempre presso il St. Francis Xavier Retreat Centre.

 

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