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E-state in chiesa. I chiostri più belli d'Italia

Il chiostro della chiesa di S. Maria La Nuova a Monreale

Si sa, l'estate è sempre un momento di ristoro dal trambusto quotidiano. Cessare, almeno per qualche giorno, il lavoro, è abitudine – almeno per i più – assai diffusa. Chi preferisce un bel viaggio lontano, chi magari qualche meta vicina. Ultimamente, visti i magri tempi, dipende molto dalla disponibilità economica, non possiamo nascondercelo. Ma sono molti, ormai, che decidono, invece, di cogliere questo momento per potersi dedicare, magari, ad attività che – durante l'anno – non si ha tempo di coltivare. E per fare questo, non è proprio indispensabile lasciare la propria città. L'importante è rigenerare lo spirito. Certo, coniugare mente e spirito, in Italia, non è tanto difficile. La nostra terra, il famoso “belpaese”, ci fornisce davvero delle occasioni speciali, e – molte volte – uniche nel panorama europeo. 

AciStampa, allora, vi propone un tour immaginario in queste mete che vedono la bellezza coniugarsi con la apiritualità: chiese, conventi, chiostri, che nella natura - vicino al mare, o in montagna - sono ricchi di storia. 

Andiamo a visitare la città di Dante Alighieri, "Padre Dante" per molti. E proprio vicino alla tomba del Sommo Poeta sorge il complesso monumentale degli antichi chiostri francescani, fra i più belli d'Italia. Il complesso architettonico venne costruito intorno al 1261 e faceva parte del convento dei frati minori, vicino alla Basilica di San Francesco. Questo luogo era stato scelto per i solenni funerali - nel 1321 - di Dante. Ciò che vediamo oggi lo dobbiamo ai lavori di risistemazione dell’intera area che si svolsero negli anni ‘20, a seguito dei precedenti interventi databili intorno al XV e il XVII secolo. Dentro, troviamo ben due bellissimi chiostri: l’uno vicino all’altro, con uno spazio intermedio usato come area espositiva e sale conferenze. Il primo chiostro, adiacente al tempietto, opera dell’artista ravennate Camillo Morigia. Questo chiostro, in onore del Sommo Poeta, viene chiamato “Dante”. Al centro vi è un pozzo, incorniciato da due colonne con capitelli bizantini: questa struttura risale al VI secolo d.C. Il secondo chiostro, invece, detto “della Cassa”, è di forma più irregolare: un porticato con le colonne in pietra d’Istria, di marmo rosso veronese e di greco, colora tutta la scena. In pietra d’Istria è anche il puteale situato al centro, con scolpiti in rilievo due anfore e due stemmi uguali, sui quali c’è un’aquila con il motto “In Pietra Exaltavit Me”. Se in questo chiostro, guardiamo al lato ovest, noteremo una lapide che ricorda il trafugamento delle ossa di Dante Alighieri, avvenuto nel 1519, ad opera dei frati francescani per evitare che le spoglie venissero riportate a Firenze. 

Da Ravenna spostiamoci nella città lomabarda di Milano. Siamo lontani dal Duomo, meta di pellegrini e turisti. Siamo nella Basilica di Santa Maria delle Grazie, retta dai Padri Domenicani, famosa in tutto il mondo per ospitare una delle opere più conosciute di Leonardo da Vinci: “L’ultima cena”. La posa della prima pietra di questa magnifica basilica avvenne il 10 settembre del 1463. Dal 1553 al 1778 il monastero divenne sede del tribunale dell’Inquisizione e successivamente, dopo le distruzioni napoleoniche, vi prese posto una caserma. E proprio all'interno di questo monastero troviamo tre chiostri, affascinanti per bellezza. La preghiera antica ancora si ascolta, tra le pietre. Il chiostro più famoso e meglio progettato è quello chiamato “delle rane”, denominato così per la presenza di alcune sculture raffiguranti quattro ranocchie in bronzo che rappresentano l’ornamento della fontana collocata al centro del cortile. Il chiostro delle rane è di forma quadrata, con cinque arcate per lato, sostenute da colonne marmoree lisce con capitelli ornati da piccoli rami floreali. La fontana, posta al centro, fa respirare a chiunque entri nel chiostro un’oasi di pace, di serenità, pur trovandosi nel pieno centro di Milano. 

Dalla città di Milano, spostiamoci vicino al mare: Rimini. Qui troviamo il Convento Francescano dei Frati Minori di Verucchio: subito veniamo colpiti dalla bellezza di questo luogo incantevole, ricco di pace e silenzio, posto lungo il cammino di San Francesco che da Rimini porta fino al Santuario della Verna. Datato al 1215 circa, il Convento Francescano dei Frati Minori è considerato il più antico edificio francescano di tutta la Romagna. Secondo un’antica leggenda, proprio in questo luogo, San Francesco aveva fatto sosta, piantando nel giardino del piccolo chiostro un bastone attorno al quale poi erano cresciute radici e foglie: il gigantesco cipresso, vecchio di oltre sette secoli, è tuttora visibile. Sempre vicino a Rimini, sopra i colli che si estendono vicino alla città emiliana, troveremo il Convento Francescano dei Frati Minori e l’annessa chiesa di Santa Croce. 

Corriamo, veloci, verso la Liguria. E precisamente a Genova. In questa città perchè non andare a visitare uno dei complessi monastici più belli d'Italia? Stiamo parlando del complesso di Sant’Agostino che ospitava i frati Agostiniani. Ancora oggi vanta due chiostri: uno a forma triangolare; l'altro a forma quadrata. Forme particolari per questi chiostri che risalgono XIII secolo. 

Da non perdere per chi si reca a Salerno è la Certosa di Padula, o Certosa di San Lorenzo, dichiarata Patrimonio UNESCO: è la certosa più grande d’Italia, con una superficie di oltre 51mila metri quadrati e ben 320 stanze. La sua lunghissima costruzione iniziò nel Trecento per finire nel Settecento.

E per chiudere il nostro viaggio per i chiostri d'Italia, famoso in tutto il mondo, il chiostro dell’abbazia benedettina di Santa Maria La Nuova a Monreale, alle porte di Palermo: è considerato uno dei più prestigiosi del XII secolo. In stile romanico, a pianta quadrata di 47 metri per lato, con portico ad archi ogivali a doppia ghiera su colonne binate intagliate ad arabeschi o decorate a mosaico.

 

 





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