Roma, 12 August, 2024 / 12:30 AM
Si sa, l'estate è sempre un momento di ristoro dal trambusto quotidiano. Cessare, almeno per qualche giorno, il lavoro, è abitudine – almeno per i più – assai diffusa. Chi preferisce un bel viaggio lontano, chi magari qualche meta vicina. Ultimamente, visti i magri tempi, dipende molto dalla disponibilità economica, non possiamo nascondercelo. Ma sono molti, ormai, che decidono, invece, di cogliere questo momento per potersi dedicare, magari, ad attività che – durante l'anno – non si ha tempo di coltivare. E per fare questo, non è proprio indispensabile lasciare la propria città. L'importante è rigenerare lo spirito. Certo, coniugare mente e spirito, in Italia, non è tanto difficile. La nostra terra, il famoso “belpaese”, ci fornisce davvero delle occasioni speciali, e – molte volte – uniche nel panorama europeo.
AciStampa, allora, vi propone un tour immaginario in queste mete che vedono la bellezza coniugarsi con la apiritualità: chiese, conventi, chiostri, che nella natura - vicino al mare, o in montagna - sono ricchi di storia.
Iniziamo dal mare, dall'azzurro mare italiano. Le sorprese non mancano.
Sicilia, terra di tradizioni antiche. Splendidi paesaggi “mozzafiato”. E in questo paesaggio così ricco e affascinante, tante sono le chiese che - da secoli - splendono in tutta la loro bellezza. Citarle tutte sarebbe impresa alquanto ardua. E, allora, fra tutte, scegliamo i l Santuario della Madonna della Milicia, primo santuario mariano della diocesi di Palermo. Nel tempo, si è confermato uno dei luoghi di pellegrinaggio più gettonati della Sicilia. Qui, tradizione popolare e Fede si fondono e confondono in un connubio perfetto. Una incursione di pirati – così narra la leggenda – nel 1636, a danno di Palermo e del borgo, viene scongiurata. Era stata invocata la Madonna. I pirati si arrestano e Palermo è salva. Da questo episodio, la devozione legata al quadro della Madonna col bambino e San Francesco del XIV secolo, di fattura toscana e probabilmente di scuola giottesca. A testimonianza della devozione per la Madonna della Milicia nel museo del santuario, ci sono ben 400 quadretti ex voto che rappresentano uno spaccato della vita quotidiana dall'800 a oggi.
La Campania, l'isola di Ischia, con tutte le sue bellezze naturali. A picco sul mare, la chiesa di Santa Maria del Soccorso, o della Neve che ha assunto – nei secoli successivi – la denominazione “del Soccorso”: chiamata così per la devozione dei naviganti che si sono affidati – e tutt' oggi si affidano – alla protezione della Madonna con ex voto. La tradizione nasce da una particolare reliquia custodita nella chiesa. Si tratta di un crocifisso risalente al 1400. Questa la storia: il crocifisso venne rinvenuto in mare da alcuni uomini di mare, diretti in Sardegna. Arrivati vicino all'isola, furono costretti a ripiegare le vele a causa di una violenta tempesta. Per placare l'ira del mare posizionarono la reliquia rinvenuta all'interno del santuario della Madonna della Neve. La tempesta si placò immediatamente. Pronti a ritornare a bordo, cercarono di portare con sé, il prodigioso crocifisso, ma, le porte della chiesa si chiudevano da sole impedendone l'uscita. Solo lasciando la reliquia sull'altare i naviganti riuscirono ad uscire dalla struttura. Da quel momento, il crocifisso è sempre rimasto lì.
Anche la Puglia ci dona luoghi incantevoli. E anche in questo territorio così verdeggiante troviamo una delle cattedrali più belle: la cattedrale di Molfetta, vicino Bari. La piccola piazzetta che apre davanti alla cattedrale è proprio vicino al mare: ancorate lì, piccole barche di pescatori. Si sente il rumore dolce degli ormeggi. L'attuale cattedrale di Molfetta, fu costruita dai padri Gesuiti nel corso del Seicento. Iniziata nel 1610 fu ultimata solo nel 1744 con la costruzione della facciata, su cui è in evidenza la statua a tutto tondo del santo fondatore dell'Ordine, Ignazio di Loyola. Stiamo parlando della “Cattedrale di Maria Assunta” . Con la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1767 la chiesa rimase abbandonata, fino a quando, nel 1785, venne restaurata ed ampliata, divenendo così, la nuova cattedrale diocesana. Fra le opere custodite nella cattedrale, non possiamo non citare la “Dormitio Mariae” risalente al XVI secolo), e il monumento sepolcrale del naturalista e storico Giuseppe Maria Giovene, posto a sinistra dell'altare e, su questo, la magnifica tela raffigurante l '”Assunzione di Maria” di Corrado Giaquinto.
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