Roma, 09 August, 2024 / 3:00 PM
Era il 1921. La giovane Edith Stein, la futura Santa Teresa Benedetta della Croce, trascorre un periodo di vacanza nella casa di campagna di alcuni suoi amici: sono i coniugi Conrad-Martius. All’epoca, la giovane studiosa, si era vista rifiutare l’accesso alla cattedra dell’università di Gottinga: l’insegnamento accademico era ancora proibito alle donne. In quel momento di grave crisi economica trovò rifugio presso quella casa. La giornata dei tre amici si divideva in questo modo: la mattina, il lavoro agricolo nei campi; la sera, discussioni di filosofia. A un certo punto del soggiorno, però, i due amici, dovranno allontanarsi. Ed è a questo punto che avviene qualcosa di speciale; qualcosa che cambierà per sempre la vita della Stein.
I coniugi, prima di partire, le lasciano le chiavi della loro biblioteca. Per la Stein era una notte oscura, così la descriverebbe San Giovanni della Croce. Edith non riesce a dormire. Qualcosa nel suo cuore l’agitava. Si aggira, allora, per la casa, fino a quando decide di entrare nella biblioteca. E’ lei stessa a raccontare l’episodio: "Presi casualmente un libro dalla biblioteca; portava il titolo "Vita di santa Teresa narrata da lei stessa". Cominciai a leggere e non potei più lasciarlo finché non ebbi finito. Quando lo richiusi, mi dissi: questa è la verità". Dopo tanto peregrinare, dopo tanto studio, dopo tanta ricerca per la verità, Edith riesce ad approdare all’unica grande Verità: Cristo. Solo allora comprende che la verità non è un’idea, un concetto, ma una persona, anzi quella Persona che è Dio fatto uomo.
Una conversione in una notte, nel giro di poche ore. Quelle pagine di Santa Teresa d’Avila rimarranno nel suo cuore e determineranno poi l’entrata nel Carmelo. L’anno dopo, nel gennaio del 1922, Edith Stein, la giovane filosofa ebrea, la brillante assistente di Husserl, riceverà il Sacramento del Battesimo.
L’evento però - necessario precisare - giunse in realtà a coronamento di una maturazione, di un percorso che da tempo già muoveva la sua anima. Prima di quella notte, infatti, c’erano stati incontri, esperienze, letture, che avevano creato uno stato di continua ricerca della Stein verso la Verità. Quella Verità che poi diventerà una Verità sulla Croce, “signum” che diventò fondamentale per la sua spiritualità carmelitana.
Il primo incontro “intuitivo” con la Croce di Cristo lo ebbe in casa di Anne Reinach nel 1917, dovendo sistemare gli scritti dell’estinto marito della donna, caduto in guerra mentre combatteva sul fronte belga. Ciò che sorprese Edith fu l’incontro con una donna che diffondeva una certa pace, pur essendo segnata dal dolore della perdita dello sposo. Non comprendeva. Non capiva. Fu così che Anne le parlerà della conversione di lei e di suo marito: dapprima erano stati membri della Chiesa protestante e successivamente avevano abbracciato il Cattolicesimo.
Forse Edith Stein non poteva comprendere che quell’incontro sarebbe stato l’inizio di tutto. Un inizio che l’avrebbe portata, quel giorno del 1921 quando incontrò in maniera definitiva l’unica Verità possibile: Cristo. E tutto questo grazie alle pagine di un libro. Di una grandiosa Santa: Teresa d’Avila.
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