Città del Vaticano , 06 June, 2024 / 12:30 AM
In attesa della prossima sessione del Sinodo sulla sinodalità che si svolgerà ad ottobre in Vaticano, molte famiglie religiose fanno il punto. Saranno presenti all' Assemblea con i loro rappresentanti, ma la loro "giovinezza" ecclesiale le porta a ragionare sul futuro in modo diverso dal solito.
Sto parlando delle "Famiglie ecclesiali di Vita Consacrata". Realtà molto diverse dalle più storiche congregazioni religiose. A fine maggio si è svolto a Roma un colloquio tra esperti dedicato proprio all'idea di un "propria categoria consolidata di vita consacrata". Insomma passata la fase pionieristica ora come si consolidano queste realtà?
In due giornate si è parlato di molto e in particolare basandosi su un documento di lavoro per poter affrontare tutti gli argomenti.
Dopo il 1996 con la Vita Consacrata di Giovanni Paolo II, molte cose sono cambiate con il riconoscimento e l’approvazione di “altre forme di vita consacrata”. E questi nuovi istituti di vita consacrata, si distinguono dagli Istituti religiosi e secolari nonché dalle Società di vita apostolica e alcuni di loro sono stati chiamati e canonicamente approvati come Famiglie Ecclesiali (di vita consacrata).
Da quasi cinque anni, otto comunità ecclesiali che si configurano come una struttura unica e unificata e come un unico soggetto giuridico, e che hanno al loro interno membri di diversi stati di vita, legati con voti e/o altri vincoli, hanno costituito un “Foro di studio” su alcune tematiche di loro interesse.
Ecco, da qui parte il lavoro del colloquio di fine maggio nel quale si è cercato di approfondire ciò che lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa tramite i carismi di queste Famiglie. Ma c'è stato anche un metodo di lavoro e un confronto con i Dicasteri competenti per capire quale sia il futuro delle Famiglie Ecclesiali e di tanti altri che potrebbero annoverarsi alla medesima “nuova categoria” di Istituti di vita consacrata.
Le comunità che hanno già ricevuto da tempo un riconoscimento Pontificio e sono elencati nell’Annuario Pontificio sotto la categoria “altri Istituti di Vita Consacrata” (la Società di Cristo Signore – S.C.S.; la Fraternità Missionaria “Verbum Dei” – F.M.V.D.; la Famiglia Spirituale “L’Opera” – F.S.O.; l’Istituto “ID” di Cristo Redentore, Missionarie e Missionari “Identes” – M. Id.). Gli altri sono approvati in forma analoga a livello diocesano oppure stanno nel processo di approvazione Pontificia o diocesana (Famiglia Ecclesiale Missione Chiesa-Mondo; Comunità delle Beatitudini, Comunità Mariana – Oasi della Pace; comunità Missionaria di Villaregia).
E' stato nel 2019 che il Forum ha prodotto un Documento: “Comunione e corresponsabilità” che, partendo dall’esperienza comune di alcuni nuovi carismi che riassume e descrive elementi comuni delle Famiglie Ecclesiali.
Uno dei temi ricorrenti, oltre le questioni canonistiche, è il rapporto tra laici, consacrati e sacerdoti in queste famiglie. Nessuna "gerarchia", quanto piuttosto una parità effettiva pur nella differenza di ruoli e stati di vita. Così nelle Famiglie Ecclesiali, un consacrato non è più "importante " di un laico. La vita consacrata più tradizionale sembra mettere una certa distanza tra membri della congregazione religiosa e laici "collaboratori", ma le Famiglie Ecclesiali vanno oltre.
Interessante sfida per l'evangelizzazione del futuro e anche per imparare quella "sinodalità" di cui si parla tanto, anche nelle parrocchie e nelle diocesi.
Sarebbe bello avere gli atti del Colloquio a corredo del Sinodo in Vaticano. Utile per poter portare il progetto "familiare" a tutto il Popolo di Dio.
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