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“Credi tu questo?” Pubblicati i sussidi della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani

La copertina del Sussidio per la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani 2025

“Credi tu questo?” È un passaggio del Vangelo di Giovanni quello che fa da linea guida ai sussidi della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani del 2025. I testi dei sussidi sono stati pubblicati la scorsa settimana dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, in grande anticipo rispetto alla celebrazione della Settimana stessa. Ma è una preparazione necessaria, perché il prossimo anno sarà un anno specialmente ecumenico, in cui si ricorderà il 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea, il primo dei Concili Ecumenici, e questo cadrà proprio durante un Giubileo e in un anno in cui la Pasqua sarà celebrata nello stesso giorno dalle Chiese di rito orientale e le Chiese di rito latino.

Un po’ di storia: tradizionalmente, la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani si tiene tra il 18 e il 25 gennaio, secondo una proposta che fu avanzata nel 1908 da padre Paul Watson, perché le due date comprendono simbolicamente la Festa della Cattedra di San Pietro e quella dalla Conversione di San Paolo. Ci sono stati vari precedenti illustri, ma fu solo a partire dal 1968, con Paolo VI e con gli sviluppi ecumenici dettati anche dal Concilio Vaticano II, la Settimana comincia a strutturarsi con un tema e con varie attività, tra cui la presenza del Papa per i Vespri nella Basilica di San Paolo Fuori Le Mura, tradizionalmente dedicata al dialogo ecumenico.

Nel 2020 fu la Comunità di Grandchamp a redigere il sussidio di preghiera, mentre nel 2019 spettò ad un ,gruppo ecumenico di Malta nel 2018 furono incaricati i cristiani dell’Indonesia e nel 2016 lo curarono i cristiani di Lettonia . Nel 2022, invece, è stato il turno del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, e nel 2023  si è guardato al Minnesota.

Per il 2024, i sussidi sono stai preparati da un team ecumenico del Burkina Faso, composto da membri dell’arcidiocesi cattolica di Ouagadougou, Chiese Protestanti e la Comunità Chemin Neuf del Burkina Faso – comunità particolarmente attiva nella causa dell’unità dei cristiani. Quest’anno, le preghiere e riflessioni della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani sono stati preparati da fratelli e sorelle della comunità monastica di Bose, nel Nord Italia.

I testi – che sono un suggerimento, e possono essere adattati a seconda delle situazioni, le necessità, le tradizioni locali – forniscono un percorso di otto giorni, con una preghiera quotidiana che prevede la meditazione di due letture della Scrittura e un salmo. Ogni giorno, si affronta una delle affermazioni chiave del Credo Niceno.

Così, nel primo giorno si parla della paternità e cura di Dio che governa l’universo, nel secondo della Creazione come opera Dio, nel terzo dell’incarnazione dl Figlio, nel quarto del mistero Pasquale di Passione, morte e Resurrezione di Gesù.

E quindi, il quinto giorno si riflette sullo Spirito Santo, donatore di vita e gioia, nel sesto giorno della Chiesa come comunità di credenti, nel settimo nel Battesimo nella morte e resurrezione del Signore e nell’ottavo giorno dell’attesa per l’arrivo del Regno di Dio.

Una scelta dettata dal fatto, si legge nell’introduzione dei sussidi, che “quest’anno segna il 1700esimo anniversario del primo Concilio Ecumenico”, e questa è “una opportunità unica di riflettere e celebrare la fede comune dei cristiani, come espresso nel Credo formulato durante il suo Concilio – una fede che resta viva e fruttuosa ni nostri giorni”.

Il Concilio di Nicea, convocato dall’imperatore Costantino, aveva visto la partecipazione di 318 padri, la maggior parte dall’Est, in una Chiesa che “essendo appena emersa dal nascondimento e dalla persecuzione, cominciava a sperimentare come fosse difficile condividere la stessa fede nei differenti contesti politici e culturali del tempo”.

Così, l’accordo sul testo del Credo fu “materia di difesa della fondazioni comuni su cui costruire le comunità locali che si riconoscevano come Chiese sorelle, rispettando le diversità gli uni degli altri”, superando i disaccordi degli anni precedenti che “erano degenerati in seri conflitti”, e che riguardavano ad esempio la natura di Cristo in relazione al Padre, la questione della data della Pasqua e la sua relazione con la Pasqua ebraica, e la reintegrazione di credenti che avevano abbandonato la fede negli anni precedenti.

Il sussidio nota che il Credo è stato approvato con la formula della prima persona plurale “Noi crediamo”, cosa che “enfatizzava l’espressione di una appartenenza comune”, ed è diviso in tre parti dedicato alle tre persone della Trinità. Nel 381, poi, durante il Concilio di Costantinopoli, il testo del Credo è stato revisionato ed espanso, e vi sono state rimosse le condanne, ed è questa la forma della professione di fede che le Chiese cristiane riconoscono oggi come il Credo Niceno-Costantinopolitano.

Il sussidio mette in luce anche che le divergenze di interpretazioni successive hanno portato al festeggiamento della Pasqua in date differenti in Oriente ed Occidente, ma che nel 2025 c’è una fortunata coincidenza delle date della Pasqua.

I sussidi includono un'introduzione al tema, un servizio ecumenico, una selezione di brevi letture e preghiere per ogni giorno della Settimana. Considerato il significato ecumenico del 2025, sono stati inseriti anche brevi testi patristici, per lo più del primo millennio, per offrire uno spaccato della riflessione cristiana dell’epoca e per aiutare a situare le definizioni del Concilio di Nicea nel contesto in cui hanno avuto origine e dal quale sono state influenzate. Le risorse possono essere utilizzate in vari modi e sono concepite non solo per la Settimana di preghiera, ma per tutto l’anno 2025.

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