Città del Vaticano , 24 May, 2024 / 9:00 AM
E' stato un lungo dibattito quello che si è tenuto presso i Musei Vaticani giovedì 23 maggio, "il Giovedì dei Musei Vaticani", su due straordinarie reliquie da poco restaurate e "riportate alla luce": la tunica di San Pietro e la dalmatica di San Giovanni.
Si tratta di un inestimabile “Tesoro” che proviene dalla Cappella Papale del Sancta Sanctorum, quella che si trova in cima alla Scala Santa del Pontificio Santuario a piazza San Giovanni in Laterano. Poco si conosceva della cappella risalente ai tempi di papa Niccolò III (1277-1280) riservata alla devozione privata del pontefice e posta in cima alla Scala Santa. Poi nell’aprile del 1903, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, un fabbro riuscì finalmente a rompere le pesanti serrature che da secoli chiudevano e proteggevano il Tesoro del Sancta Sanctorum all’interno del Patriarchio Lateranense.
Tra le reliquie vennero ritrovate anche una tunica e una dalmatica di foggia orientale che una solida tradizione moderna identificava come indumenti indossati rispettivamente da San Pietro e San Giovanni Evangelista.
"Un lungo dibattito" perchè riguardo a queste due vesti "dobbiamo ancora studiare tanto", come dice il direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta presente all'incontro, ma "la devozione" che ruota attorna a queste due reliquie di inestimabile valore è tantissima e da pochi giorni sono anche esposte a fedeli e pellegrini, in questi tempi numerosissimi, presso i bellissimi Musei Vaticani.
"Una solida tradizione moderna identificava come indumenti indossati dai due Santi entrambe le vesti di foggia orientale rinvenute nel 1903 tra gli straordinari oggetti del “Tesoro”. Studi recenti hanno riferito, con valide probabilità, i preziosi manufatti ad un passo della biografia di papa Gregorio Magno (590-604) redatta nel IX secolo dal diacono Giovanni che attesta la presenza tra le reliquie del Laterano proprio di una tunica e di una dalmatica, appartenute rispettivamente a San Giovanni Evangelista e a San Pascasio", si legge nella nota ufficiale ed è proprio intorno a questo che si è concentrato il dibattito di questo giovedì.
"Le analisi scientifiche eseguite dall’Università degli Studi della Tuscia, in occasione dei recenti restauri, hanno datato la tunica di San Pietro entro un periodo compreso tra la seconda metà del VI e la prima metà del VII secolo d.C., mentre la dalmatica di San Giovanni tra fine I secolo e seconda metà del II d.C.", come confermato anche da Luca Pesante del Gabinetto di Ricerche Scientifiche in un'intervista dettagliata sul caso su Vatican News.
Durante la conferenza è stato presentato in particolar modo l'intervento conservativo dei manufatti preziosi, ad opera del Laboratorio Arazzi e Tessuti dei Musei Vaticani. La tunica di San Pietro è stata ritrovata quasi "degradata", mentre quella di San Giovanni si è conservata più integra. I materiali che compongono le vesti sono fibre di lana, lino e ortica.
Le due vesti possono essere ammirate nella Sala degli Indirizzi di Pio IX situata all’uscita della Cappella Sistina.
Per info dettagliate cliccare sul sito delle opere dei Musei Vaticani: Le vesti di San Pietro e San Giovanni. Due straordinarie reliquie del Sancta Sanctorum (museivaticani.va)
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