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Sacro Collegio, tutti i Cardinali elettori sono vescovi

Sabato scorso nella Basilica di Santa Maria Maggiore è stata conferita dal Cardinale Emil Paul Tscherrig, già Nunzio Apostolico in Italia e San Marino, la consacrazione episcopale al Cardinale Angel Fernandez Artime, Rettore Maggiore dei Salesiani.

Nonostante la consacrazione episcopale ricevuta, il Cardinale Artime – per precisa disposizione di Papa Francesco – rimarrà in carica come capo della Famiglia Salesiana fino al prossimo 16 agosto, al termine delle celebrazioni per il 209° anniversario della nascita di San Giovanni Bosco. L’interim verrà assunto dal Vicario don Stefano Martoglio fino alla celebrazione del capitolo generale che si terrà a Valdocco a partire dal 16 febbraio 2025.

Il Cardinale spagnolo era l’unico porporato elettore a non essere vescovo, in deroga al motu proprio del 1962 di Giovanni XXIII Cum Gravissima in cui si dispone che tutti i cardinali debbano essere insigniti della dignità episcopale.

Tale disposizione è stata recepita nel Codice di Diritto Canonico attualmente in vigore. Il canone 351 - §1 recita: “ad essere promossi Cardinali vengono scelti liberamente dal Romano Pontefice uomini che siano costituiti almeno nell'ordine del presbiterato, in modo eminente distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari; coloro che già non siano Vescovi, devono ricevere la consacrazione episcopale”.

Al momento solo quattro cardinali ultraottantenni, e quindi esclusi a causa dell’età dal voto in un futuro conclave, sono stati dispensati dalla consacrazione episcopale restando dunque semplici presbiteri: il 97enne argentino Luis Pascual Dri, confessore presso il Santuario di Nostra Signore di Pompei a Buenos Aires; il 95enne albanese Ernst Simoni, cardinale diacono di Santa Maria della Scala; l’89enne italiano Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia, l’81enne italiano Gianfranco Ghirlanda, Patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Dall’entrata in vigore di Cum gravissima, hanno ottenuto la dispensa da Giovanni Paolo II i cardinali – tutti oltraottantenni - De Lubac, gesuita, nel 1979; Pavan, rettore emerito della Pontificia Università Lateranense nel 1983; Dezza, gesuita, nel 1991, Koliqi, presbitero albanese perseguitato dal regime comunista nel 1994; Congar, domenicano, nel 1994; Grillmeier, gesuita, nel 1994; Scheffczyk, nel 2001; Dulles, gesuita, nel 2001; Tucci, gesuita, nel 2001 e Spidlik, gesuita nel 2003. Benedetto XVI ha derogato per i Cardinali Vanhoye, gesuita, nel 2006; Navarrete, gesuita, nel 2007; Betti, francescano, nel 2007; Bartolucci nel 2010, e Becker, gesuita, nel 2012.

 

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