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Un servizio di EWTN News

Vienna ponte tra Oriente e Occidente. Da sessanta anni

Il Cardinale Koch celebra la Messa per i sessanta anni di Pro Oriente

Il Cardinale Franz König stabilì a Vienna la fondazione Pro Oriente sessanta anni fa, poco prima che i vescovi che partecipavano al Concilio Vaticano II adottassero il decreto sull’ecumenismo Unitatis Redintegratio. La fondazione, che ha svolto un dialogo pionieristico nel promuovere il dialogo tra le Chiese in Oriente e Occidente, compie sessanta anni. Quest’anno, ricorrono anche i venti anni dalla morte del Cardinale König.

Un doppio anniversario importante, celebrato il 14 marzo con una celebrazione nel Duomo di Santo Stefano di Vienna, presieduta del Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, con concelebranti il vescovo di Linz Manfred Scheuer, il vescovo ausiliare di Vienna Franz Scharl e l’arcivescovo emerito maronita di Beirut Boulos Mater, nonché il vescovo cattolico caldeo di Aleppo Antoine Audo e il vicario generale della Chiesa orientale Yuryi Kolasa.

La celebrazione ha visto anche la presenza del metropolita greco-ortodosso Arsenios (Kardamakis), del vescovo apostolico armeno e presidente del Consiglio ecumenico delle chiese in Austria, Tiran Petrosyan, del metropolita siro-ortodosso Mor Polycarpos Aydin e dl metropolita romeno-ortodosso responsabile per l'Austria Serafino (Joanta). Ci sono poi numerosi altri rappresentanti di alto rango delle Chiese ortodosse e ortodosse orientali, ma anche delle Chiese della Riforma; per esempio il vescovo vetero-cattolico Maria Kubin o la pastora metodista Esther Handschin.

Il vescovo Scheuer, che è anche presidente della Fondazione Cardinale König, ha parlato nell’omelia dei meriti ecumenici del Cardinale König e della Fondazione Pro Oriente, che ha rappresentato 60 anni di amicizie coltiva, perché il dialogo ecumenico richiede "disponibilità e capacità di apprendere, disponibilità ad aspettarsi di sbagliare talvolta e purificazione della memoria".

Secondo il vescovo Scheuer, consenso e dissenso ecumenico sono trasversali alle denominazioni e alle comunità confessionali della Chiesa, perché “in ogni Chiesa ci sono sostenitori del dialogo ecumenico, ma anche oppositori che vedono nell’ecumenismo una caduta in disgrazia”.

Tuttavia, ha detto il vescovo “le differenze su questioni dogmatiche come la costituzione della chiesa, la gerarchia e la sinodalità, il primato, l’ufficio e la chiesa, nonché la giustificazione e la fede sono ora meno ferocemente contestate rispetto alle opinioni contraddittorie sull’omosessualità. E nelle questioni politiche relative al populismo di destra, ai rifugiati e all’asilo, alla guerra e alla pace, all’economia e alla giustizia, ci sono nuove coalizioni e anche distorsioni che spesso hanno ben poco a che fare con i confini religiosi”.

Insomma, di fronte alle grandi sfide globali è necessario "che le Chiese lavorino insieme per la riconciliazione, la pace e il bene comune nella società".

La fondazione “Pro Oriente” era rappresentata dal presidente Alfons Kloss e dai presidenti delle sezioni di Linz, Salisburgo e Graz Josef Pühringer, Dietmar Winkler e Peter Piffl-Percevic.  La Fondazione Cardinale König era rappresentata anche dalla segretaria generale Annemarie Fenzl. Erano presenti anche numerosi altri rappresentanti delle diverse chiese, della politica, dell'economia e della società civile del Paese.

Durante la messa, tra l'altro, si è pregato per tutti i sostenitori, protagonisti e membri delle due fondazioni defunti; soprattutto per il metropolita greco-ortodosso di Vienna Michael (Staikos), morto nel 2011, la superiora pioniera ecumenica Christine Gleixner, morta nel 2015, e per Adolf Bayer, ultimo membro fondatore di "Pro Oriente" e morto lo scorso settembre a l'età di 94 anni, il quale fu attivo anche nella Fondazione Cardinale König.

Ma chi era il Cardinale König? Nato il 3 agosto 1905 a Rabenstein/Pielach, fu nominato arcivescovo di Vienna nel 1956. Figura determinante del Concilio Vaticano II (1962-65), fu particolarmente impegnato, tra l'altro, nel dialogo ecumenico e interreligioso. Papa Paolo VI nel 1965 lo nominò presidente del Pontificio Consiglio per i Non Credenti, che diresse fino al 1981. 

Nel 1985, Papa Giovanni Paolo II accettò la richiesta di King di dimettersi dalla carica di arcivescovo di Vienna. Morì a Vienna nelle prime ore del 13 marzo 2004 all'età di 98 anni.

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