Bologna, 09 February, 2024 / 10:00 AM
Opere d’arte sacra riprodotte con stampanti 3D, visori immersivi per visitare chiese storiche, apparecchiature di amplificazione wifi per la diffusione audio delle celebrazioni e sistemi di automazione per gestire l’illuminazione e la sicurezza di cattedrali e edifici religiosi. Sono queste alcune delle novità tecnologiche destinate al mondo ecclesiale che saranno presentate a ‘Devotio 2024’, quarta edizione della più grande fiera internazionale sui prodotti e i servizi per il settore religioso, in programma dall’11 al 13 febbraio nel quartiere fieristico di BolognaFiere.
Anche quest’anno la manifestazione, che vedrà la presenza di oltre 200 espositori provenienti dall’Italia e da altri 17 Paesi, ospiterà la migliore produzione italiana e mondiale di articoli religiosi, oggetti per il culto e arredi sacri, come crocifissi, rosari, immagini sacre, statue e presepi, campane, incensi, candele, vetrate e mosaici, paramenti per la liturgia, arte sacra, arredi per le chiese, impiantistica e abbigliamento per il clero.
Tra le soluzioni hi-tech presenti a ‘Devotio 2024’, ci saranno anche sofisticati sistemi capaci di scannerizzare importanti opere d’arte sacra, come una statua o un crocifisso, per poi riprodurle ad alta risoluzione con stampanti 3D, a grandezza naturale per essere esposte al pubblico, oppure in scala ridotta come oggetti devozionali o souvenir. Altre applicazioni digitali riguardano potenti proiettori capaci di effettuare proiezioni notturne sulle facciate di grandi edifici religiosi, ad esempio per celebrare una festa liturgica o un santo patrono, o anche visori immersivi per accompagnare le visite di pellegrini e turisti in importanti chiese o basiliche.
‘Devotio 2024’ è organizzata da Conference Service, con il contributo della Regione Emilia Romagna, ed ha ricevuto i patrocini dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, dall’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI, dalla Chiesa di Bologna, dal Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo, dalla Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia (FACI), dall’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI) e dalla Fondazione Culturale San Fedele.
Il comitato scientifico è coordinato da Claudia Manenti, responsabile del Centro Studi per l’Architettura Sacra della Fondazione ‘Card. Giacomo Lercaro’. I partner della manifestazione sono la Provincia Italiana Pie Discepole del Divin Maestro e la Fondazione San Fedele, mentre ‘Digital partner’ è il marketplace Ereligio.com ed i media partner sono Edizioni San Paolo, Chiesa Oggi, Emil Edizioni (D’A, Bomboniera, La Ceramica) e Totus Tuus. Ulteriori informazioni su www.devotio.it.
Alla coordinatrice del comitato scientifico, ing. Claudia Manenti, chiediamo il motivo per cui ‘Devotio’ riparte dall’incontro: “Il tema a cui sarà dedicata Devotio, Esposizione di prodotti e servizi per il mondo religioso, che si terrà a Bologna fino a martedì 13 febbraio è ‘Edificare la comunità: I luoghi dell’annuncio e dell’incontro’ e trae le sue ragioni da una riflessione proposta dal comitato scientifico, coordinato dal ‘Centro Studi per l’architettura sacra della Fondazione Lercaro’, su quanto la Chiesa italiana sta vivendo nel momento attuale.
Nel periodo post-pandemico si è, infatti, notevolmente accentua la disaffezione dei battezzati alla partecipazione alla liturgia e questo dato di fatto impone una profonda riflessione nella comunità cristiana. Al contempo, molte persone stanno sperimentando in maniera dolorosa una solitudine imperante, generata anche dalla virtualizzazione dei rapporti imposta dai social. Si tratta, quindi, di riscoprire come la comunità cristiana sia una fonte di vita piena e proporre occasioni di incontro nelle quali far sperimentare come nelle relazioni con gli altri e con Dio risieda la felicità di una vita vissuta in pienezza. Bisogna ripartire dall’incontro.
Lunedì 12 febbraio è dedicata una intera giornata di convegno al tema ‘Ripartire dall’incontro: luoghi dell’annuncio e spazi di comunità’. Per questa occasione sono stati invitati a esporre la loro esperienza di trasmissione del Vangelo diverse persone che, mediante originali progetti di evangelizzazione, stanno proponendo un nuovo modo di fare comunità, anche realizzando o trasformando spazi idonei”.
In quale modo spazi ecclesiali possono diventare luoghi di accoglienza?
“Predisporsi all’incontro significa organizzare dei luoghi idonei a manifestare la cura verso l’altro. L’accoglienza non può, infatti, prescindere dalla strutturazione degli ambienti dove questa si realizza, perché la componente spaziale è parte necessaria della nostra esistenza terrena e la sua conformazione esprime sempre dei significati”.
Come è possibile fare comunità attraverso spazi ecclesiali?
“Osservando le dinamiche proposte da comunità che nella Chiesa italiana manifestano una reale attrazione e vivacità e che, in parte, verranno presentate nel convegno ‘Ripartire dall’incontro: luoghi dell’annuncio e spazi di comunità’, si può facilmente notare come ad ogni proposta corrisponda la strutturazione di uno spazio adeguato e come non sia raro il caso nel quale, addirittura, sia la stessa disponibilità di uno spazio da riorganizzare a generare l’idea di un utilizzo che aggreghi una comunità.
Il diverso uso di questi spazi può creare comunità?
“La Chiesa in Italia ha a disposizione un ricchissimo patrimonio immobiliare, spesso sentito come peso invece che come opportunità. In realtà il riutilizzo creativo degli antichi spazi può generare occasioni di grande valore pastorale e aggregare energie nuove, dando luogo a comunità fondate sulla condivisione della Buona Novella. Il Vangelo non ha perduto la sua forza, a volte richiede solo un nuovo sguardo per incarnarlo nelle esigenze e nelle possibilità dell’oggi”.
In quale modo gli artisti e gli architetti si confrontano con il sacro?
“Il tema è molto ampio. Uscirà a breve una pubblicazione realizzata da p. Andrea Dall’Asta e Claudia Manenti che tratterà questo argomento ed esporrà alcune conclusioni sull’esperienza dei ‘Percorsi di riavvicinamento: Artisti contemporanei a confronto con il mistero del sacro’ che Devotio ha proposto fin dalla sua prima edizione”.
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