Roma , 14 November, 2023 / 4:00 PM
Giuseppe Spadafora, titolare di un’azienda di alta gioielleria con un patrimonio di arte sacra nel Sud d’Italia, la G. B. Spadafora, attiva dal 1700, è in un certo senso“l’orafo dei papi”. Questo perché, grazie anche all’eredità di suo padre e di tutta la sua famiglia radicata in Calabria, da tantissimi anni impreziosisce santuari, chiese, statue, corone, con le sue creazioni uniche e pregiate. Lo scorso 18 ottobre Peppe Spadafora è stato ricevuto in Piazza San Pietro da Papa Francesco. E ha donato al Pontefice un prezioso gioiello, una croce. Questa amicizia con i papi dura da tanti anni. Ed è una bella storia che lega fede, bellezza, arte sacra e, perchè no, devozione popolare. Le radici di questa gioielleria nascono dagli scritti del profetico abate calabrese Gioacchino da Fiore, i cui scritti hanno influenzato Dante Alighieri nella stesura della Divina Commedia. ACI stampa ha raggiunto il Signor Spadafora subito dopo l’incontro con Papa Francesco.
Lei Giuseppe è reduce da un incontro speciale, quello con Papa Francesco, avvenuto durante l’udienza generale. Durante questo incontro è avvenuta la benedizione della Santa Croce dell’Abbazia di Gioacchino da Fiore. Ci racconta questa visita e l’importanza di questo oggetto sacro?
È stato un incontro importante per noi e per San Giovanni in Fiore, il paese da dove veniamo. La croce che è stata donata a sua Santità è la croce dell’ordine monastico. Questa croce è tratta dal Liber Figurarum di Gioacchino da Fiore, il nostro fondatore, l’abate Gioacchino, ed è stata disegnata da lui e noi abbiamo avuto la fantasia di adornare questa croce con le foglie dell’albero della vita, l’albero dei due avventi. È nata questa idea e l’abbiamo realizzata con un materiale innovativo e trasparente ed è stata molto gradita dal Papa. Durante l’udienza generale ha riaperto l’astuccio, ben due volte, per guardarla meglio. Lui conosceva questa tavola, ed è stato per noi motivo di grande orgoglio.
La Gioielli Spadafora è famosa in Italia e nel mondo in particolare per le preziose e pregiate corone, patrimonio d’arte sacra…
Questa passione nasce con nostro papà Giovanbattista, detto l’orafo delle Madonne e dei Papi. Le sue opere si trovano al Santuario di Pompei, nel Santuario della Madonna della Catena di Laurignano in Calabria. Ci sono state tante altre incoronazioni in Calabria, come la Madonna nera delle Cappelle e venne incoronata proprio in Piazza San Pietro da Papa Giovanni Paolo II. L’ultima che fece mio padre con il santo papa polacco fu per il Giubileo nel 2000. Gli consegnò un salvadanaio d’oro adornato con pietre preziose. La Spadafora è nota per questi oggetti bellissimi di arte sacra e per gli incontri con i Papi…
Ecco Dottor Spadafora ci racconti questi incontri speciali con i Pontefici avvenuti nel tempo!
Nel passato c’è un incontro speciale avvenuto nel 1975 con Papa Luciani (non ancora Papa). Mio padre ha avuto l’onore di cenare con lui a Venezia, insieme all’Ammiraglio Bruni, cugino di Luciani. Dall’84 tanti gli incontri poi con Giovanni Paolo II e anche con Benedetto XVI. Anche il Cardinale Poletti venne ad inaugurare l’Abbazia Florense in provincia di Cosenza e lì ci fu la traslazione dele spoglie di San Gioacchino che vennero messe in un’urna preziosa, realizzata da mio padre.
Spadafora Gioielli rappresenta la bellezza del patrimonio artistico del Mezzogiorno Italiano. State pensando di espandervi e portare il fascino dell’arte orafa calabra e napoletana nel mondo?
Da una settimana abbiamo inaugurato un nuovo showroom in Olanda. L’attenzione verso una corona preziosa che abbiamo messo in vetrina è tantissima. Nei pressi dell’Abbazia in Calabria abbiamo anche uno showroom/museo dove raccontiamo la storia di San Gioacchino ed esponiamo alcuni dei nostri pezzi migliori. Ci sarà anche un Museo nei pressi del centro storico del paese, con 686 pezzi, vincolati dal Ministero dei Beni culturali. Poi voglio raccontarvi anche di un giglio prezioso, donato a Sant’Antonio a Padova. Un giglio d’argento che ora è appoggiato sulla mano del Santo disegnato da me e realizzato da mio fratello, anche lui orafo, Giancarlo Spadafora. La scelta di far realizzare il giglio per la statua di Sant’Antonio dell'Oratorio dei colombini è stata del Comitato Mani Unite per Padova.
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