Città del Vaticano , 20 October, 2023 / 6:00 PM
Anche oggi al Sinodo sulla Sinodalità congregazione generale e interventi liberi per commentare il lavoro dei Circoli minori sul modulo B-3 dello strumento di lavoro. E al briefing per la stampa una serie di ospiti hanno parlato di altro.
Il patto di riservatezza voluto dal Papa in genere funziona, anche se alcuni lo infrangono parzialmente chiacchierando con confidenti fuori dall' Aula. Ma come dicono molti il processo è più importante delle conclusioni. Questa è la chiave di lettura della assemblea in corso. Ruffini ha comunque raccontato qualcosa del lavoro dei membri con diritto di voto, 364 più il Papa. Poi ci sono altre cento persone tra ospiti e operatori che però non hanno diritto di voto.
Oggi si è parlata di autorità che, ovviamente, servizio. Poi ancora povertà, condanna del traffico di armi e corresponsabilità e capacità di delegare. E poi la condanna al clericalismo che ha portato ad abusi che hanno fatto perdere credibilità alla Chiesa. La sinodalità può prevenire gli abusi? Per alcuni si. Anche di economia e di titoli "anacronistici" si è parlato. Poi attenzione al mondo digitale, un modo per "trovare" le persone che non vanno in chiesa.
L'arcivescovo Gintaras Grušas, Presidente del “Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae” ha ricordato la tappa continentale del Sinodo a Praga.
In Europa molte persone diverse visioni, ma non cerchiamo di arrivare ad un documento ma cerchiamo di lavorare sul processo sinodale. Al centro il tema della formazione. Essere Chiesa nella comunione è un tema ricorrente. Serve attuare meglio il diritto canonico che ha molti strumenti per la sinodalità, dice. Sui temi specifici per ora nessuna decisione, e forse nemmeno nel 2024, spiega. Il Sinodo non cerca decisioni dottrinali, ma un metodo. In pratica il processo è più importante delle conclusioni.
Una dei testimoni è stata Suor Houda Fadoul, siriana, della Comunità di Deir Mar Mussa fondata da Padre dall' Oglio non lontano da Damasco. Come testimone del processo sinodale, Chiese Orientali e Medio Oriente ha ricordato il lavoro fatto nella sua diocesi. Essere religiosi poi in Medio Oriente serve per dare il coraggio ai cristiani per restare nei loro paesi.
L'arcivescovo di Tokio Tarcisio Isao Kikuchi, S.V.D. ha parlato del valore del silenzio. Il dibattito nei circoli minori è importante per la mentalità asiatica, ed è stata già usata nella tappa continentale. Partecipando a diversi circoli si incontrano molte persone e come cattolici quando ci riunione a Roma parliamo una lingua comune. Ma nello stesso tempo non si può trovare una unica modalità per la sinodalità nelle diverse culture. Poi una attenzione alla "sinodalità " nel lavoro di Caritas Internationalis. I paesi asiatici sono molto clericali, ma certo i laici vanno coinvolti e capire come portarli nelle sedi di dibattito.
Suor Mary Teresa Barron, O.L.A., Presidente dell’“Unione Internazionale delle Superiore Generali”, da missionaria in Africa e originaria dell' Irlanda dice di avere vissuto un vero processo sinodale. Una Chiesa giovane porta alla fede molti adulti che diventano subito discepoli missionari. E questa atmosfera la rivivo al Sinodo, spiega. Il suo invito è ad ascoltare le Chiese giovani ancora piene di entusiasmo. I religiosi poi vivono maggiormente la sinodalità ricorda suor Mary Teresa. E questo può essere condiviso.
E sulla questione del diaconato femminile Suor Houda Fadoul dice che la complementarietà è meglio della parità.
E comunque anche se si parla di questo tema non sta al sinodo esprimere per ora un si o un no.
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