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Un servizio di EWTN News

Hollerich, sulla sinodalità non partiamo da zero ma abbiamo molto magistero

Il  Cardinale Jean-Claude Hollerich, S.I., Arcivescovo di Luxembourg, relatore generale del Sinodo ha presentatop la sua relazione parlando in inglese ha parlato della disposizione dell'aula. Una scelta che rispecchia l'esperienza del cammino sinodale.

Il Processo Sinodale iniziato nel 2021 è la traccia dei lavori, e i vescovo faranno un po' di fatica all'inizio. Non ci sono protagonisti al Sinodo se non lo Spirito Santo dice Hollerich che rende presente Gesù Cristo.

Ancora una volta si parla di Chiesa come "Popolo di Dio che cammina nella storia" con gruppi che vanno a diverse velocità. I progressisti vedono i conservatori e ci si vede reciprocamente per camminare insieme nella Chiesa. Quindi ampliare la visione dall'aula al mondo.

La terra grida e con lei i poveri dice Hollerich e parla di ecologia, migrazioni, guerre e polarizzazioni. Nessuna analisi o impegno possa avere successo se non riconosciamo che il peccato è alla radice di tutti i mali e per questo il papa chiede una conversione.

Non partiamo da zero, abbiamo molto magistero ma come la grammatica delle lingue si evolve anche la grammatica della sinodalità cambia con il tempo. E le regole di base sono quelle del cattolicesimo, dal battesimo al ministero ordinato come dice Lumen Gentium.

Un campito arduo, dice, e ripete il concetto che il Sinodo non è un parlamento. Non c'è chi vince e chi perde. Si parte dall' Istrumentum laboris affidato al discernimento del Sinodo. Da buon gesuita parla di discernimento.  Il che richiede una preghiera comune come è stato nel ritiro. E ci saranno altri momenti di spiritualità in comune. A cominciare dalla messa a San Pietro ogni mattina.

Il cardinale ha poi spiegato il lavoro attraverso cinque moduli. La votazione è indicativa ma il segno distintivo è la gioia, e abbiamo due anni per lavorare a questo dice Hollerich spiegando il calendario dei lavori.

Si arriva alla sintesi ma permettendo a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista scoraggiando le polemiche. Una conversazione nello Spirito dice e il pensiero va alle Congregazioni dei Gesuiti.

Al termine di ogni modulo ogni Circolo redige una relazione sulla quale ci dovrà essere un consenso.

L'auspicio, conclude Hollerich, è che si possa elaborare anche un percorso di lavoro per il prossimo anno soprattuto con i punti su cui c'è consenso ma anche su cosa ancora riflettere.

 

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