Città del Vaticano , 02 October, 2023 / 1:00 AM
Conoscere il Cuore di Gesù attraverso il Vangelo; approfondirne il messaggio nella condivisione fraterna; annunciarlo a tutti nella gioia della missione. Sono le tre linee guida consegnate da Papa Francesco ai Missionari dei Sacri Cuori. La Congregazione, fondata a Issudun nel 1854 da padre Jules Chevalier, ha visto con gli anni aggregarsi le Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore e delle Suore Missionarie del Sacro Cuore, a cui si aggregano gli associati laici, detti Laici della Famiglia Chevalier. La Congregazione è riunita in questi giorni a Roma nel Capitolo Generale, sul tema della pericope evangelica di Emmaus.
Papa Francesco desume le tre linee guida dl fatto che il fondatore abbia voluto la Congregazione sin dall’inizio come “missionaria”.
Prima di tutto, il Vangelo. Padre Chevalier, ricorda Papa Francesco, “amava definire il Vangelo come libro ìdel Sacro Cuore’, mentre invitava tutti a contemplarvi la carità con cui il Salvatore si è lasciato toccare da ogni povertà, felice di riversare la tenerezza e la compassione del suo Cuore sui piccoli e sui poveri, sui sofferenti, sui peccatori e su tutte le miserie dell’umanità”.
Papa Francesco nota che Gesù non spiega le scritture “in modo teorico” a Emmaus, ma si presenta come “testimonianza diretta di Colui che ha adempiuto a ciò che parla”, si fa riconoscere nello spezzare il Papa, è “Colui che ha vinto la morte donando la vita”.
Il cuore di Gesù, nota Papa Francesco, si riconosce proprio “contemplando nel Vangelo la sua immensa misericordia”, ed è da qui che nasce l’invito di conoscere il Cuore di Gesù meditando il Vangelo, in modo che “questa forte esperienza possa diventare luce per il cammino, è necessario che passi anche attraverso l’arricchimento della condivisione”.
Quindi, approfondire e comprendere la Parola nella condivisione fraterna, come fanno i discepoli di Emmaus che parlano a vicenda dello stupore che hanno vissuto. E in fondo, nota il Papa, anche nella vita di padre Chevalier “condividere è stato importante”, parlava dei suoi sogni in seminario, e ritrovando uno dei suoi compagni dopo anni di lontananza ebbe il segno per cominciare la sua fondazione. Papa Francesco esorta dunque i membri della Congregazione “a mettere sempre alla base di tutto e prima di tutto la condivisione fraterna del vostro incontro con Cristo, nella Parola, nei Sacramenti e nella vita. Potrete così affrontare anche i problemi più pressanti in modo costruttivo”.
Infine, l’annuncio gioioso della missione, come in fondo dice il motto dei lavori del capitolo, dall’ego all’eco, che – commenta il Papa – “è un’espressione forte e un impegno per il vostro futuro, specialmente per il discernimento circa nuovi tipi di ministero a cui aprirvi”.
Aggiunge Papa Francesco: “Le sfide non mancano: lo testimoniano i Martiri della vostra congregazione e i molti ambiti di carità in cui già siete stati chiamati ad operare in tutti i continenti. I poveri, i migranti, le tante miserie e ingiustizie che nel mondo continuano a rinnovarsi ci interrogano con urgenza”.
Di fronte a queste sfide, il Papa invita a lasciarsi “coinvolgere dalla compassione del cuore di Cristo”, con coraggio come ha fatto il fondatore, come ad esempio “quando, pur con forze limitate, accettò la missione in Melanesia e Micronesia –, permettendo alla tenerezza irresistibile del Sacro Cuore di modellare, modificare e anche sconvolgere, se necessario, i vostri piani e progetti”.
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