Roma, 19 September, 2023 / 11:00 AM
Durante una conversazione con l’ex presidente Bill Clinton, Papa Francesco ha sollecitato un’azione più forte contro il cambiamento climatico, ha chiesto la diplomazia invece della guerra, ha promosso un maggiore accesso all’assistenza sanitaria per i bambini e ha sottolineato le crisi che affrontano migranti e rifugiati.
“È importante diffondere una cultura dell’incontro, una cultura del dialogo, una cultura dell’ascolto e della comprensione”, ha detto Papa Francesco lunedì mattina, presentandosi virtualmente all’incontro 2023 della Clinton Global Initiative della Fondazione Clinton.
Papa Francesco è stato il primo di numerosi ospiti a rivolgersi al pubblico durante l'evento a New York City, incentrato sui vari sforzi umanitari intrapresi dall'organizzazione no-profit. La fondazione ha diffuso un video che mostrava il coinvolgimento del Papa con l'ospedale pediatrico Bambino Gesù, che è sotto la giurisdizione della Santa Sede, prima che l'ex presidente gli chiedesse di “dire cosa crede sull'obbligo delle persone comuni di fare la differenza” in società.
“È necessario condividere riflessioni su come contribuire al bene comune e su come non lasciare indietro le persone più vulnerabili, come i bambini che, attraverso la Fondazione Bambino Gesù, sono alla base del nostro incontro”, ha detto Papa Francesco.
Durante la conversazione, il Papa ha invitato ad agire su quella che ha definito “la catastrofe ecologica” del cambiamento climatico “prima che sia troppo tardi”. Ha detto che le persone devono agire “mentre c’è ancora tempo” e ha spiegato che questo è il motivo per cui sta scrivendo un nuovo documento per dare seguito alla sua enciclica ambientale Laudato Si’.
Papa Francesco ha lamentato anche il “vento di guerra che soffia nel mondo”, aggiungendo che “abbiamo bisogno di una grande e condivisa assunzione di responsabilità”.
“È tempo che cessino le armi e si ritorni al dialogo, alla diplomazia”, ha sottolineato il Papa. “Per questo ripeto: no alla guerra; no alla guerra”.
Considerando i problemi dei rifugiati e dei migranti, Papa Francesco ha sottolineato la necessità di parlarne come persone, “uomini, donne e bambini”, e non pensarli semplicemente come numeri. Ha detto che le persone devono pensare “agli occhi dei bambini che abbiamo visto nei campi profughi”.
Papa Francesco si è soffermato anche sull'operato dell'ospedale Bambino Gesù, che secondo lui “non può risolvere i problemi di tutti i bambini del mondo; vuole però essere un segno, una testimonianza che è possibile, attraverso tante lotte, coniugare la grande ricerca scientifica rivolta ai bambini e l’accoglienza gratuita delle persone bisognose”.
“In questi terribili mesi segnati dalla guerra, l’ospedale ha curato più di 2.000 giovani pazienti provenienti dall’Ucraina, fuggiti dal loro Paese con i loro genitori e parenti”, ha detto Papa Francesco.
Le difficoltà fanno parte della vita, e il modo migliore per affrontarle è cercare sempre il bene comune: mai da soli, sempre insieme», ha detto Papa Francesco.
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