Roma, 10 August, 2023 / 12:30 AM
‘Cieli sereni’ di don Luca Peyron è un percorso che incrocia la luce che viene dal passato remoto della formazione cosmica e la luce che viene dal futuro, inaugurato dalla resurrezione di Cristo. Nell’intreccio di queste luci avviene un incontro di brillante bellezza, di fulgore naturale e soprannaturale.
Questo non è un libro scientifico, ma uno scienziato potrebbe scoprire quanto possa essere serio ciò che non è solo scienza. Questo non è un libro per astronomi, ma un astronomo potrebbe scoprire quanto possa essere preciso il suo rapporto con Dio. Questo non è un libro per credenti, ma un credente potrebbe scoprire quanto possa essere bello fare un po’ di scienza dal proprio balcone. Questo insomma, non è un libro per qualcuno in particolare, forse per questo può essere un libro per chiunque, che voglia aprire la finestra di casa e guardare in su, o la finestra del proprio cuore e guardarci davvero dentro.
In questo libro, l’autore, sacerdote della diocesi di Torino, spiega al lettore come ha scoperto Gesù anche grazie alla bellezza del firmamento, osservando galassie e stelle. L’osservazione del cielo profondo diventa una esperienza di fede che la alimenta e la rinvigorisce. La ricerca del nero del cielo notturno diventa motivo per arricchire di luci e colori la vita.
A don Luca Peyron, direttore della Pastorale universitaria torinese e piemontese e coordinatore del ‘Servizio per l’apostolato digitale’, ‘Faculty Fellow’ del Centro Nexa del Politecnico di Torino e membro del Consiglio scientifico dello ‘Humane Technology Lab’ dell’Università Cattolica di Milano, abbiamo chiesto di spiegarci il titolo del libro ‘Cieli Sereni’:
“Cieli Sereni è una espressione gergale con la quale si salutano abitualmente gli astrofili, coloro che in modo amatoriale scrutano il cielo notturno. E’ modo di dire che, in italiano, ha un doppio valore. Cieli privi di nuvole e, dunque, osservabili e cieli che donano serenità, o se si vuole una interiorità serena. In altre lingue, ad esempio in inglese, il saluto non ha lo stesso valore: ‘clear skyes’, cieli puliti. Nel momento in cui si è scelto con l’editore il titolo del libro è stato facile convergere su cieli sereni dunque”.
Come è possibile trovare Gesù seguendo le stelle?
“Maestri in tal senso son certamente i Magi che guidati da una stella hanno trovato il Figlio di Dio. Molto più modestamente il libro è il diario dei miei inizi come astrofilo, gli errori, le sconfitte, le scoperte e le gioie lette in chiave credente. Dunque non solo quanto posso avere visto ed imparato usando un telescopio, ma quanto tutto questo è potuto risuonare nel mio cuore ed aiutarmi ad avvicinarmi al Signore, sentirmi amato, cercato, accolto e custodito.
Questo libro nasce come testimonianza di questo percorso nella speranza che anche per altri, che vivano l’esperienza dell’osservazione del cielo profondo, che l’abbiamo vissuta o che non la vivranno mai se non attraverso le mie parole possano comunque scoprire alla fine Gesù, di più, meglio, per la prima volta. Così scrive un astrofilo in un gruppo di cui faccio parte commentando il libro: Mai letto un inno all’amore in generale e poi in particolare per l'astronomia e per Dio, che viaggiano su piani paralleli e spesso si incrociano e si fondono.
E’ un libro per tutti, anche per chi vuole provare a capire cosa sente chi ha fede profonda. Che come tutti i sentimenti profondi è sempre molto misteriosa. Ho tre libri da leggere prima della nanna sul comodino ed uno è ‘Cieli Sereni’ (che ha scalzato gli altri due)”.
Personalmente come ha ‘scoperto’ Gesù?
“In famiglia e poi da giovane seguendo una via piuttosto ordinaria. In seminario la scoperta è stata però più piena, totalizzante, grazie alla teologia e la testimonianza di fede dei miei compagni. Infine nel ministero ogni giorno mi sento amato e custodito nella misura in cui a nome Suo provo ad amare e custodire le persone che incontro e che mi sono affidate. Posso dire che il Suo amore lo percepisco in tutta la sua bellezza proprio quando è condiviso con altri, riverbera nella loro vita, nelle loro storie. Cieli Sereni è un modo per me per ringraziare di quell’amore e continuare a condividerlo con ogni mezzo possibile”.
Allora fede e scienza non sono in antitesi?
“Esattamente all’opposto. La scienza ci prende per mano e ci mostra il cosmo, cioè che vi è un ordine nelle cose ed una bellezza. La fede ci rivela l’Autore di tale bellezza ed i motivi per cui essa ci è data”.
In quale modo è possibile scorgere la presenza di Dio nell’universo, come ha scritto Theilard de Chardin?
“Nella mia esperienza del cielo, delle nebulose, stelle galassie passando da un cielo nero alla scoperta di un cielo ricco e colorato. Dal grigio della città alla luminescenza dei pianeti e delle costellazioni. Un affresco meraviglioso in cui tutti dice ti amo, in cui la luce parte milioni di anni fa e giunge oggi all’oculare del telescopio per dirmi, per dirti: ti aspettavo.
Prendo a prestito ancora una volta uno dei commenti lasciati da un lettore su di una piattaforma: Leggendo questo libro mi sono sentito dopo tanti anni in contatto con quella parte di me che si interroga sull’assoluto. Non ho un telescopio ma questo non mi ha impedito di fare un viaggio avventuroso nello spazio e scoprire una bellezza che non sapevo esistesse”.
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