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Letture. Dieci itinerari per conoscere tutti i segreti di Gerusalemme

Panorama Gerusalemme

Gerusalemme, Gerusalemme…Città santa, ombelico delle grandi religioni, crocevia di Storia e di storie. Cosa si può dire, o scrivere, che non sia già stato scritto e detto? Eppure il suo Mistero permane e il suo fascino continuano ad ispirare, stupire, soggiogare.

Vittorio Messori nel suo grande “Ipotesi su Gesù” interpreta l’interrogativo che coglie chiunque si metta a riflettere sul destino di Gerusalemme: si chiede perché la città (e i luoghi) in cui Gesù è nato, cresciuto, ha predicato, insegnato, ha mostrato il Suo volto, è morto e risorto, sia sempre stato luogo di contraddizioni, contrasti e conflitti violenti, di guerre, che continuano tutt’oggi e inquietano i nostri tempi già tanto inquieti.

Invitiamo a rileggere quelle pagine illuminanti, così come tutto il percorso del saggio, potremmo dire insuperato.

Però, come si diceva, anche se sembra difficile poter scrivere e descrivere ancora su Gerusalemme, la sua realtà è tale da permettere visioni sempre diverse, nuovi approcci. Come fa Marco Bonatti con il suo “A Gerusalemme. Dieci itinerari per curiosi, meravigliati, perplessi”, pubblicato da Edizioni Terra Santa. Una guida-saggio piuttosto interessante.

L’idea – o scommessa - di base è quella di riuscire a conoscere tutti i segreti di una città magica, attraverso dieci itinerari che, come altrettante linee di un’ideale metropolitana, attraversano la Città Vecchia presentandone luoghi, storie e curiosità.

Il viaggio comincia e gira intorno e dentro in quel microcosmo unico rappresentato da una città sacra per i tre grandi monoteismi, capitale eternamente contesa, con il suo patrimonio inestimabile di archeologia e di cultura. Secoli e secoli di vicende e di storie si srotolano luogo i suoi vicoli, nei palazzi, nei monumenti, nei volti degli abitanti, nei colori e nei suoni, nelle anime tanto diverse di ogni quartiere, che sembrano mondi diversi, ma paralleli.

Marco Bonatti, viaggiatore in Medio Oriente da oltre trent’anni, presenta la sua Gerusalemme, immaginando  le tappe del percorso come altrettante linee e stazioni di una metropolitana attraverso la Città Vecchia.

Linee e strade che si incrociano e si separano: le case, i muri, le strade di Gerusalemme contengono e richiamano frammenti d’Europa che si sono accumulati nei secoli. Nel labirinto della Città Vecchia è facile perdersi, ma allo stesso tempo trovare il cammino alle proprie origine, al fondo della propria anima, le ragioni del vivere, della fede, qualcosa di importante per tutti, anche per chi non crede,  perché Gerusalemme è “il luogo dove tutti siamo nati”, come scrive Jean-Pierre Sonnet.

 Quei luoghi fanno parte della nostra cultura, il Dna che ci scorre nelle vene, che lo si voglia riconoscere o meno, raccontati in centinaia di anni dai pittori, dai santi, dai filosofi, dai poeti. Dai pellegrinaggi tenacemente tentati e realizzati da grandi donne come Elena, la madre di Costantino, che da’ vita alla concezione dei “luoghi santi” strettamente legati a Cristo, fonte del cristianesimo stesso. Poi come dimenticare santa Brigida, con il suo viaggio che sembra davvero una sfida al destino, alle malattie, ai conflitti. Solo per citare due vicende straordinarie. E naturalmente la poesia e il grande pensiero e la poesia immortale di Dante. Poi lungo i secoli, dalla Gerusalemme fantasticata da Torquato Tasso, tra mito, poesia, storia, nostalgia, visione, preghiera, invocazione.

A questo punto possiamo ricordare il diario di un altro celebre viaggiatore, di cui le stesse Edizioni Terra Santa, qualche tempo fa, ha ripubblicato il testo, riproponendo l’intatto fascino, nonostante siano passati oltre due secoli da quella esperienza. Nel luglio 1806 François-René de Chateaubriand decide di partire per un lungo viaggio alle radici dell'antichità, con l'intento di raccogliere materiale “vivo” da far confluire in seguito nella sua epopea dedicata ai Martiri (1809).

Da qui l'idea di metterle per iscritto in un'opera che vide la luce, con il titolo di Itinerario da Parigi a Gerusalemme (1811), dopo un profondo intervento di rielaborazione del diario scritto durante le giornate passate in Medio Oriente.  

Da Parigi, Chateaubriand raggiunge la Terra Santa passando per l'Italia, la Grecia, la Turchia, e rientrando poi attraverso l'Egitto. Il libro presenta il “cuore” di questo viaggio, cominciando da Giaffa, sulla costa del Mediterraneo, in una carovana che attraversa la Giudea, per arrivare infine a Gerusalemme, per visitare ogni suo angolo più nascosto. Un classico della letteratura di viaggio,  documento storico e testimonianza, di un’anima alla ricerca non solo della bellezza, della conoscenza, ma anche del senso più profondo della propria umanità.

 

(Marco Bonatti, A Gerusalemme, Edizioni Terra Santa, pp.240, euro 16,90)

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