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Sant'Antonio da Padova, innamorato della Parola di Dio

Il 13 giugno 1231 spirava Sant’Antonio da Padova. La sua esistenza è nota: da canonico chiese l’ingresso nei Frati minori, fondati da San Francesco di Assisi, per poter vivere un’esistenza più autenticamente cristiana.

Non mancava nulla alla sua esistenza in Portogallo dov’era nato, ma scelse la minorità e quel farsi piccolo per poter servire in letizia ed amore gli ideali del vangelo.

Già sacerdote, dopo un periodo di noviziato poté emettere la professione religiosa.

Tra i primi visse il primo momento della formazione serafica della nuova famiglia religiosa, basata sulla povertà e su quel vivere di amore e di carità.

Nella Regola bollata, accolta da Papa Onorio III, si legge ”La Regola e vita dei frati minori è questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità. Frate Francesco promette obbedienza e reverenza al signor papa Onorio e ai suoi successori canonicamente eletti e alla Chiesa romana. E gli altri frati siano tenuti a obbedire a frate Francesco e ai suoi successori”. Questa la vita scelta.

Incontrò San Francesco nei pressi ad Assisi e lo stesso santo gli permise di insegnare teologia, purché non spegnesse la devozione e lo spirito di orazione. È conservata una lettera nelle Fonti francescane che racconta tutto ciò.

Il suo sogno sarebbe stato quello di andare missionario in Africa, ma la volontà dei superiori gli chiese disponibilità ed Antonio obbedì con la consueta gioia e serenità.

La personalità di Antonio fu affascinante e ricca: uomo di cultura, docente di teologia fu chiamato a reggere la propria provincia religiosa come superiore. In questo incarico fu disponibile e generoso.

Visse l’umiltà, la gioia, la dolcezza di animo e la concordia come fondamenti del proprio modo di porsi nella società, esempio di vangelo vivente.

Grande predicatore, insegnò con l’esempio l’amore alla Parola di Dio, che in lui fu fortissimo.

Attento a ciò che lo circonda si ricordano i numerosi Sermoni, cioè le catechesi rivolte a diverse questioni sociali non ultima la lotta contro l’avarizia, l’usura e i vizi del tempo.

Le sue parole riformavano l’esistenza, cambiandola in meglio. Si raccontano le numerose adunanze alla sua presenza ed anche il miracolo della predica ai pesci, nella città di Rimini.

Scorrendo la biografia del santo si scoprono i tanti episodi che dimostrano l’amore al prossimo ed all’Eucarestia. Dal miracolo della mula che tra la paglia e il Santissimo Sacramento scelse quest’ultimo, piegandosi in segno di rispetto alla visione del Bambino Gesù con cui è spesso ritratto, è il padre dei poveri e dei sofferenti.

Taumaturgo sono ricordate le tantissime guarigioni che Dio compì per il tramite di questo intercessore.

Papa Gregorio IX lo canonizzò nel 1232. Il corpo riposa nella basilica di Padova ed attende i suoi figli, pronto portare la gioia del vangelo nelle necessità della vita.

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