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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco, custodite nel cuore e nella memoria il desiderio di abbracciare i fratelli

" La fraternità non ha bisogno di teorie, ma di gesti concreti e di scelte condivise che la rendano cultura di pace". Papa Francesco lo ha scritto nel testo che ha letto il cardinale Gambetti a suo nome questo pomeriggio, in Piazza San Pietro, in occasione del Meeting Mondiale sulla Fraternità Umana dal titolo Not Alone, promosso e organizzato dalla Fondazione Vaticana Fratelli tutti, in collaborazione con la Basilica di San Pietro, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e il Dicastero per la Comunicazione.

Il Papa è al Gemelli da mercoledì per un intervento addominale, avrebbe dovuto essere presente e firmare un testi preparato da alcuni premi Nobel ma non ha voluto mancare con le sue parole.

"Vi ringrazio - ha scritto - per aver organizzato questo incontro e per aver dato vita alla “Dichiarazione sulla fraternità umana”, elaborata stamani dagli illustri Premi Nobel presenti. Credo che essa ci offra “una grammatica della fraternità” e sia una guida efficace per viverla e a testimoniarla ogni giorno in modo concreto". Il testo è stato letto e poi firmato dal Cardinale Parolin, e tra le varie proposte si legge: "Incoraggiamo i Paesi a promuovere sforzi congiunti per creare società di pace, come ad esempio, l’istituzione di un Ministero per la pace".

Citando la sue enciclica Fratelli tutti il Papa nel suo testo scrive: "Nel nostro mondo, dilaniato dalla violenza e dalla guerra, non bastano ritocchi e aggiustamenti: solo una grande alleanza spirituale e sociale che nasca dai cuori e ruoti attorno alla fraternità può riportare al centro delle relazioni la sacralità e l’inviolabilità della dignità umana". Ha ricordato la parabola del Samaritano ed aggiunge: "Quando gli uomini e le società scelgono la fraternità anche le politiche cambiano: la persona torna a prevalere sul profitto, la casa che tutti abitiamo sull’ambiente da sfruttare per i propri interessi, il lavoro viene pagato con il giusto salario, l’accoglienza diventa ricchezza, la vita speranza, la giustizia apre alla riparazione e la memoria del male procurato viene risanata nell’incontro tra vittime e rei".

Poi conclude con la immagine dell'abbraccio: "di questo pomeriggio trascorso insieme vi auguro di custodire nel cuore e nella memoria il desiderio di abbracciare le donne e gli uomini di tutto il mondo per costruire insieme una cultura di pace. La pace, infatti, ha bisogno di fraternità e la fraternità ha bisogno di incontro. L’abbraccio dato e ricevuto oggi, simboleggiato dalla piazza nella quale vi state incontrando, diventi impegno di vita. E profezia di speranza. Io stesso vi abbraccio e, mentre vi ripeto il mio grazie, di cuore vi dico: sono con voi!".

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