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Monsignor Ravelli consacrato Arcivescovo. Presente anche Papa Francesco

Anche Papa Francesco ha presenziato alla ordinazione episcopale di Monsignor Diego Giovanni Ravelli, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, eletto il 21 aprile scorso Arcivescovo titolare di Recanati.

Episodio analogo era avvenuto nel settembre 2013, quando lo stesso Papa fu presente all’ordinazione dell’allora Arcivescovo Konrad Krajewski. In quella occasione la celebrazione era stata presieduta dal Cardinale Giuseppe Bertello.

Monsignor Ravelli ha ricevuto la consacrazione episcopale presso l’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. Co-consacranti il Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, e Monsignor Guido Marini, Vescovo di Tortona e predecessore di Ravelli come Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.

“Caro don Diego Giovanni – ha ricordato il Cardinale Parolin nell’omelia - tu sei stato preceduto dalla misericordia di Dio. Dio quando vuol fare cose grandi sceglie strumenti inadeguati perché appaia con chiarezza che questa potenza straordinaria viene da Lui e non da noi: il Signore non ci ha scelti perché noi eravamo adatti ad essere preti, religiosi, o vescovi ma chiamandoci ha messo in noi ciò che è necessario per realizzare questa missione. Il suo amore e la sua scelta sono segni della sua assoluta gratuità e della sua benevolenza nei nostri confronti. Il tuo nuovo ministero dunque sia vissuto con serenità di animo, con inalterabile fiducia nella grazia di Dio ed anche con un pizzico di buon umore”.

Se un profeta – ha aggiunto il Segretario di Stato - non parla più in nome di Dio abdica al suo ministero profetico. Ciò può accadere anche a un vescovo, a un prete. Ma allora allora occorre saper rinnovare le motivazioni della scelta e fondare la propria fedeltà e perseveranza sul fatto che si è detto sì a qualcuno e non a qualcosa, si è detto un sì incondizionato al Signore Crocifisso”.

Il Libro dei Vangeli che fra poco sarà posto sul tuo capo – ha ricordato il Cardinale Parolin – è segno proprio di una vita tutta sottomessa alla Parola di Dio e spesa nella predicazione del Vangelo con ogni pazienza e dottrina”.

“A te dunque – ha concluso il porporato - il compito di far risplendere le celebrazioni presiedute dal Pontefice per decoro, semplicità e ordine in modo da guidare i fedeli all'incontro con il mistero Pasquale di Cristo. Evangelii gaudium è il tuo motto episcopale che riprende le prime parole dell'esortazione apostolica del Santo Padre Francesco sull'annuncio del Vangelo nel mondo attuale. Queste parole evocano la tua gioia di aver incontrato il Signore, di avere aderito a Lui diventando suo discepolo e strumento vivo della sua misericordia. Siamo certi che con il passare del tempo questa gioia non solo non sarà ridimensionata dalle fatiche e dalle prove, ma andrà crescendo e irrobustendosi se vivrai per il Vangelo, ancor prima dovrai vivere del Vangelo”.

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