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Un servizio di EWTN News

Si rinnova la tradizione della festa messinese della Madonna della lettera

E' una tradizione antica che coinvolge tutta la città di Messina quella della Madonna della Lettera che si festeggia il 3 giugno.

L’arcidiocesi anche in questo 2023  si prepara a celebrare la festa in onore della celeste Patrona della Città e della Chiesa messinese. Concluso il periodo pandemico con le necessarie restrizioni vissute, Messina vedrà nuovamente il simulacro della Vergine Maria percorrere le principali strade cittadine e potrà attestare ancora una volta il suo amore e la devozione a Colei che è invocata nostra “perpetua protettrice”.

Nel 1934 all'ingresso del porto di Messina venne costruita una stele intitolata a Maria, perché? La storia ha inizio con san Paolo che fa visita a Messina per diffondere la Parola di Dio. Nel 1716, a il monaco Gregorio Arena portò in città una traduzione dall’arabo della lettera che Maria avrebbe inviato ai messinesi.

Narra la tradizione che san Paolo, giunto a Messina per predicare il Vangelo, trovò la popolazione ben disposta a lasciarsi convertire, e al momento di tornare in Palestina alcuni messinesi vollero accompagnarlo per conoscere la Madonna. Erano Girolamo Origgiano, Marcello Bonifacite, Brizio Ottavio ed il Centurione Mulè. Maria li accolse e, in risposta alla missiva che portavano da Messina, inviò indietro una sua lettera, scritta in ebraico, arrotolata e legata con una ciocca dei suoi capelli. La ciocca di capelli è custodita presso il Duomo di Messina ed esposta nel giorno del Corpus Domini incastonata nell’albero di un piccolo galeone costruito in argento, che rappresenta uno degli esempi della protezione della Madonna per Messina.

Il testo della lettera è semplice: "Umilissima serva di Dio, Madre di Gesù crocifisso, della tribù di Giuda, della stirpe di Davide, salute a tutti i messinesi e Benedizione di Dio Padre Onnipotente. Ci consta per pubblico strumento che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati e Ambasciatori, confessando che il Nostro Figlio, generato da Dio sia Dio e uomo e che dopo la sua resurrezione salì al cielo: avendo voi conosciuta la via della verità per mezzo della predicazione di Paolo apostolo eletto per la qual cosa benediciamo voi e la vostra città della quale noi vogliamo essere perpetua protettrice. Da Gerusalemme 3 giugno anno 42 di Nostro Figlio. Indizione 1 luna XXVII".

La frase “Vos et ipsam Civitatem benedicimus” (“Benediciamo voi e la vostra Città”) è oggi scritta a caratteri cubitali alla base della stele della Madonnina sul braccio estremo del porto.

La tradizione venne rafforzata nel 1600 e 1700 da vari eventi miracoloso, ma solo nel 1933, per volontà dell’arcivescovo Angelo Paino si iniziò la costruzione della stele.

Il monumento fu consacrato e inaugurato dall’arcivescovo il 12 agosto 1934, nello stesso pomeriggio, attraverso uno speciale impianto radio ad onde ultracorte, messo a punto da Guglielmo Marconi, fu benedetto ed illuminato da Papa Pio XI in collegamento da Castelgandolfo.

 Danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, la stele fu restaurata. Il 16 settembre 1954, 20 anni e 4 giorni dopo, la statua fu incoronata dall’arcivescovo di Palermo Ernesto Ruffini nella ricorrenza del 383º anniversario della partenza dal porto di Messina della flotta cristiana comandata da don Giovanni d’Austria, approntata per annientare la flotta ottomana di Uluç Alì Pascià nella battaglia di Lepanto.

Oggi, vigilia della festa alle ore 19.00 l’arcivescovo mons. Giovanni Accolla presiederà in Cattedrale i Vespri solenni, poi una serie di eventi e le visite alle chiese del centro storico, sabato 3 giugno, alle ore 11.00 il Card. Lazzaro You Heung-Sik, Prefetto del Dicastero vaticano per il Clero, presiederà il Pontificale concelebrato dall’arcivescovo, dal vescovo ausiliare e dal clero messinese. Alle ore 18.30 avrà luogo la processione per le vie cittadine, cui seguirà al rientro la S. Messa.

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