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Un servizio di EWTN News

Anglicani e cattolici studiano: come si discerne il giusto insegnamento etico?

I membri della ARCIC nella foto di gruppo a Larnaca

Sono stati due casi concreti su questioni morali, uno su cui c’era accordo e uno su cui c’era discordia, ad essere l’argomento di maggiore discussione dell’ultima riunione della Commissione di Dialogo Anglicano-Cattolica (ARCIC) che si è riunita a Larnaca dal 7 al 15 maggio 2023.

La commissione si trova nella terza fase di dialogo, e la riunione ha visto la presenza di tutti i membri della commissione stessa, insieme a consultori esperti e a membri del personale dell’Ufficio

della Comunione Anglicana di Londra e del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani a Roma.

La Commissione Internazionale Anglicana – Cattolico Romana, nota anche con l’acronimo inglese ARCIC) è stata stabilita nel 1969, su iniziativa del Consiglio Consultivo Anglicano e il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Dopo aver vissuto una fase preliminare tra il 1967 e il 1969, vanno distinte tre fasi nella vita dell’ARCIC:

La prima va dal 1979 al 1982, con diversi incontri sulla dottrina eucaristica, sull’ordinazione sacerdotale, sull’autorità, tutti corredati da una dichiarazione comune al termine dell’incontro.

La seconda fase va dal 1983 al 2011, e si è discusso della dottrina della salvezza e di Maria Madre di Dio.

La terza fase va dal 2011 ad oggi, e considera le questione della Chiesa come comunione locale e universale e la questione di come nella comunione la chiesa locale e universale arriva a discernere il Diritto all’insegnamento etico.

Nella scorsa sessione si è parlato di un documento congiunto a partire da Tommaso d’Aquino, mentre l’ultima riunione si è centrata sulla seconda parte del mandato, ovvero sulla valutazione di come la Chiesa locale, regionale e universale discerne il giusto insegnamento etico a partire dal documento del 2018, "Camminare insieme sulla strada: Imparare a essere la Chiesa – Locale, regionale, universale". 

Da qui, appunto, l’approccio su due casi di studio, che però non sono stati esplicitati nel comitato finale. Si sottolinea, piuttosto che “adottando l’approccio dell’ecumenismo ricettivo, la Commissione ha riflettuto su come si possa imparare gli uni dall’esperienza degli altri”.

Durante una delle sessioni, il Metropolita Vasilios di Constantia-Ammochostos, co-presidente del Consiglio Ecumenico delle Chiese, ha illustrato gli approcci ortodossi al discernimento morale.

Nel corso della settimana, hanno avuto luogo incontri con vari rappresentanti delle Chiese locali. Il 14 maggio, i membri della Commissione si sono uniti al Decano e ai fedeli della cattedrale anglicana di San Paolo a Nicosia per il servizio domenicale, sono stati poi ricevuti dall’arcivescovo ortodosso di Cipro Giorgis III e infine da padre Bruno Vairano, vicario patriarcale latino a Cipro.

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